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“Il Convento – Heretiks” è un film horror a tema demoniaco diretto dal regista Paul Hyett. La critica specializzata
non ha sommerso la pellicola di recensioni particolarmente entusiaste, ma
voglio confessarvi un piccolo segreto: a me non è dispiaciuta affatto, anzi… Nonostante
tutti i suoi difetti, l’ho trovata divertente!
Il “setting” seicentesco
mi ha galvanizzato in maniera particolare; dopotutto, non capita così spesso di
assistere a film dell’orrore ambientati in epoche diverse dalla nostra. La trama di “Il Convento – Heretiks” non brilla certo per originalità,
intendiamoci; eppure, la credibilità
delle scene e la coerenza delle scelte estetiche compiute dal regista aiutano
a compensare un discreto numero di pecche.
La protagonista, interpretata da Hannah Arterton, è una giovane donna di nome Persephone (un bellissimo nome
pagano, e non credo proprio sia un caso…). Quando gli abitanti del suo
villaggio l’accusano di stregoneria,
la ragazza viene trascinata al cospetto di un giudice e condannata al rogo.
Fortunatamente per lei, la scaltra badessa
di un misterioso convento sperduto
in mezzo al nulla intercede in suo favore (se qualcuno di voi sta pensando al
primo capitolo della “Trilogia di Nona Grey” di Mark Lawrence, bè… sappiate
solo che non siete i soli!) e convince il giudice ad affidare Persephone alle
sue “amorevoli” cure. Peccato che indossare i panni della novizia si riveli piacevole quanto la prospettiva di ricevere una
badilata sui denti, considerando l’ambiente ostile e infervorato promosso dalla
badessa, e che l’ardente fanatismo religioso
che anima alcune delle consorelle sconfini pericolosamente nel campo dell’ossessione.
Come se non bastasse, di notte inquietanti
presenze iniziano ad aggirarsi per i corridoi del convento, di per sé già
afflitto da una misteriosa piaga di
origini sconosciute…
“Il Convento –
Heretiks” è quel genere di film da guardare senza troppe pretese, secondo
me. La sceneggiatura garantisce un paio di colpi di scena e qualche brivido a
buon mercato. Non è sicuramente dell’erede naturale di “The Witch” che stiamo
parlando, badate; eppure, in qualche modo, l’opera di Hyett riesce a
richiamarne senz’altro il messaggio e le atmosfere, in una folle girandola di sinistre
apparizioni ed effettacci speciali
in stile “La Casa”. Devo dire che i dialoghi,
a tratti, mi sono sembrati artificiosi e forzati; anche se probabilmente l’effetto
è voluto, considerando l’ambientazione e le tonalità dell’intreccio. Sul sito “Movie Nation”, l’autore di una dettagliata
recensione ha fatto notare, in un modo molto acuto, come ogni singola battuta scandita da Persephone e dalle altre in realtà sembri quasi un incantesimo, e
non posso che dichiararmi d’accordo con questa puntuale osservazione.
Purtroppo, il film concede pochissimo spazio all’approfondimento psicologico, per cui nessuna
delle suore riesce veramente a emergere e a imprimersi nella mente dello
spettatore. Per logica conseguenza, anche i legami fra i personaggi mi sono
parsi superficiali e appena abbozzati: un particolare che ho trovato deludente,
dal momento che la fragilità del rapporto
di empatia che si viene a creare fra spettatore e protagoniste, in questo
modo, a lungo andare finisce con il dissipare in un grande nulla di fatto una
buona parte della tensione accumulata durante la visione.
MA ci tengo a
ribadire che il livello delle
interpretazioni in questo film è veramente sopra la media, almeno mio umile
modo di vedere. Come se non bastasse, gli impeccabili
costumi e il sapiente gioco di luci
orchestrato dal direttore della fotografia non fanno altro che favorire il
fattore “immersione”, rendendo il finale
– un caleidoscopico concentrato di splatter, thriller claustrofobico e
influenze slasher - ancora più divertente ed esplosivo.
Giudizio personale:
6.5/10
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Già solo per le ambientazioni, mi attira!
RispondiEliminaLe ambientazioni "d'epoca" garantiscono sempre quel pizzico di fascino in più, hai perfettamente ragione, ehehe! ^____^
EliminaSembra davvero interessante, soprattutto per le ambientazioni ^-^
RispondiEliminaNon è male... Certo, con una trama e delle premesse del genere avrebbe potuto aspirare a qualcosa di più, ma come mezzo di intrattenimento compie egregiamente il suo dovere, secondo me! :)
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