sabato 9 novembre 2013

Recensione: "Shining"




Titolo originale: The Shining
Autore: Stephen King
Serie: The Shining, Vol. 1
Disponibile: anche in italiano, pubblicato dalla Bompiani!
Trama: "L'Overlook, uno strano e imponente albergo che domina le alte montagne del Colorado, è stato teatro di numerosi delitti e suicidi e sembra aver assorbito forze maligne che vanno al di là di ogni comprensione umana e si manifestano soprattutto d'inverno quando l'albergo chiude e resta isolato per la neve. Uno scrittore fallito, Jack Torrance, con la moglie Wendy e il figlio Danny di cinque anni, accetta di fare il guardiano invernale all'Overlook ed è allora che le forze del male si scatenano. Dinanzi a Danny, che è dotato di potere extrasensoriale, lo shine, si materializzano gli orribili fatti accaduti nelle stanze dell'albergo, ma se il bambino si oppone con forza a insidie e presenze, il padre ne rimane vittima."
Ambientazione:
gran parte della storia si svolge entro le mura del sinistro e irrequieto Overlook Hotel, un grande, claustrofobico e antico albergo di lusso, con una complicata storia di tragici lutti e misteriose morti alle spalle. Situato nel cuore delle Montagne Rocciose, a una discreta distanza da qualsiasi centro abitato, l'Overlook è aperto al pubblico soltanto durante la bella stagione; in inverno la struttura viene sigillata e affidata a un guardiano, e resta inaccessibile ai più fino alla fine delle tremende bufere di neve che imperversano di consueto a tali, vertiginose altezze...
Personaggi principali:
- Jack Torrance: ex-insegnante di inglese e scrittore un po' frustrato, alle prese con la stesura di quella che nella sua testa è già la commedia dell'anno (o del secolo, forse, addirittura! XD) Irascibile, saccente e incline alla depressione, ha alle spalle un passato di alcolismo che lo insegue ovunque vada, gettando un'ombra sul suo futuro abbastanza densa da sembrare, a tratti, addirittura palpabile...
- Wendy Torrance: la moglie di Jack, una donna pragmatica, docile ma forte, che ama molto il marito e, giustamente, stravede per il figlioletto Danny, che per lei conta sopra ogni cosa. Ha un forte senso della famiglia, probabilmente sviluppatosi anche in reazione al divorzio dei suoi genitori, avvenuto quando lei era ancora una bambina...
- Danny Torrance: un ubbidiente e tenero bimbetto di cinque anni, sorprendentemente maturo e perspicace per la sua età, dotato dell'Aura, una sorta di potere speciale che gli consente di sbirciare fra i pensieri degli altri e anche, a volte, di avere delle forti premonizioni relative al suo futuro...
- Dick Hallorann: è l'anziano cuoco dell'Overlook, un distinto signore di colore dai modi garbati e l'indole gentile che decide di prendere, fin da subito, il piccolo Danny sotto la sua ala protettiva. Possiede a sua volta il dono dell'Aura e, in passato, ha avuto più volte motivo di congetturare nella natura potenzialmente diabolica dell'Overlook Hotel...
- Stuart Ullman: zelante e affettato direttore dell'Overlook Hotel, dirigente dal pugno di ferro che riscuote ben poche simpatie presso i suoi sottoposti. Considera il suo albergo alla stregua di un figlio, e di conseguenza pretende sempre il meglio per lui, solo per il meglio...
Le mie opinioni:
Con "Shining", ha avuto ufficialmente inizio la mia personale missione di "recupero" di tutte le opere del grande Maestro del Maine che non avevo ancora, per un motivo o per l'altro, avuto modo di leggere (ora mi mancano in totale "solo" undici libri firmati King, compreso l'attualmente inedito in Italia "Doctor Sleep", e 3 pubblicati sotto lo pseudonimo di Richard Bachman, contro i 48 già letti! XD).

Cercare di descrivervi la mia esperienza di lettura in poche righe, nel caso del romanzo in questione, sarà tutt'altro che facile...
Da sempre, "Shining" viene considerato come uno dei grandi capolavori contemporanei dell'horror; gran parte del successo dell'odissea della famiglia Torrance, come probabilmente saprete bene, è da legarsi allo splendido film che Stanley Kubrick ha tratto dal libro nel 1980, con protagonisti una brava Shelley Duvall e un immenso Jack Nicholson.
Ora, King non si è mai fatto troppi scrupoli nel disconoscere pubblicamente il valore di quella particolare pellicola, accusata, fra le altre cose, di aver snaturato gran parte dell'essenza del suo libro (posso peraltro affermare che, secondo me, questa particolare osservazione è del tutto fondata: nel film di Kubrick manca un'epicità che, nel libro di King, è invece a tratti largamente accennata).
Si è spalancata così questa sorta di diatriba fra i due grandi artisti, e, a onor del vero, credo si possa tranquillamente riconoscere che King è uno dei più grandi Autori americani della sua generazione, senz'altro... ma, in fatto di gusto cinematografico, davvero... ehm, ha lasciato a desiderare più volte, non si può negare! XD

Ad ogni modo, la prima metà di "Shining", versione romanzo, mi ha francamente tediato oltre ogni dire. Un sacco di retroscena noiosi sul passato di Jack, descritti con una dovizia di particolari che mi è parsa a dir poco eccessiva; un'abbondanza estenuante di termini astrusi e poco contestualizzati che mi hanno portato più volte ad esclamare, a metà di un paragrafo: "Ma... Eh?!? Che cosa ha detto, adesso, questo?!?" XD, con gli occhi sbarrati e una sensazione di panico stringente alla bocca dello stomaco (che nulla aveva a che fare con i corridoi spettrali dell'Overlook, ve lo garantisco! :P); un protagonista che è uno dei più odiosi, saccenti ed egocentrici dell'intera storia della bibliografia kinghiana, per quanto sicuramente ricco di spunti e ben sfaccettato.
Fino a pagina 200, 250, insomma, sono rimasta convinta che mi sarei schierata senza remore e possibilità d'appello dalla parte di Kubrick, chiedendomi anzi come il regista fosse riuscito a realizzare un film di livello così alto a partire da un materiale così ridondante e soporifero; dentro di me, nel frattempo, cominciavo già a rimuginare sul fatto che mi sarei trovata costretta, ancora una volta, a stroncare un libro che i lettori e la critica di mezzo mondo hanno salutato come uno dei più saldi pilastri dell'intera carriera letteraria del Re! :P
E poi...
E poi...
E poi, il miracolo, quello che davvero ormai non mi aspettavo! XD

Senza quasi accorgermene, allo scoccare della seconda metà di "Shining", mi sono ritrovata completamente soggiogata dall'inquietante, surreale, perversa realtà alternativa dell'Overlock Hotel, gigantesca casa degli spiriti che fa paura per davvero, e che mi ha regalato una sana dose di gelidi brividi lungo la spina dorsale.
Il modo in cui il declino della morale e la graduale, implacabile discesa di Jack nell'abisso della follia e dell'ossessione vengono resi dalla penna affilata di King è, a dir poco, magistrale. Quest'uomo frustrato, profondamente umano, pieno di difetti e di meschinità, viene a poco a poco plagiato  da un Male troppo più grande di lui; una contaminazione che tuttavia (ed è proprio qui la genialata, a mio avviso! XD) non lo trasforma completamente, anzi: si limita ad accrescerne la paranoia e ad esasperarne i terribili difetti congeniti (l'aggressività, l'ego smisurato, il bisogno infantile di attenzioni, la misoginia, la pedanteria lagnosa e insostenibile...), fino a portare lentamente a galla il mostro sepolto, il demone incubato e nascosto dentro il fumoso ricordo di un padre alcolizzato e manesco, una spirale aperta verso una dolorosa odissea di violenza che arriva a sovrapporsi a tutto ciò che di buono c' è in Jack, e per giunta molto, molto più efficacemente di quanto qualsiasi spettro proveniente dall'esterno potrebbe mai sperare di fare.
Il simbolismo è lampante: l'adesione a questo Male, proprio come nel caso dell'alcolismo, o di qualsiasi altra dipendenza, è assolutamente volontario. Jack si lascia sedurre dalle lusinghe del diabolico albergo e ricade nel vecchio vizio (lo stesso di cui peccava suo padre: quello della bottiglia..), la debolezza che già una volta aveva rischiato di rubargli l'anima; così facendo, cade e perde la sua famiglia, la sua personalità, l'umanità, ogni cosa.
Anche Wendy, la signora Torrance, del resto, combatte la sua personale battaglia contro il retaggio di un'infanzia negata, e con il ricordo di una madre inutile e scontrosa che le ha posto sulle spalle un fardello assai significativo.
Al contrario di Jack, però, Wendy riesce a vincere anche se qualche volta barcolla e inciampa;  ma più che ad una maggior dose di forza d'animo, il merito di questa fondamentale vittoria va assegnato forse a quella forza primordiale e innata che solitamente chiamiamo istinto materno: quel senso pratico, logico e feroce che porta una leonessa a battersi per il bene dei suoi cuccioli fino all'ultima goccia di sangue, e costi quello che costi.
Non c'è posto per l'egocentrismo in una madre, né per l'arroganza o l'autocommiserazione; questo Wendy lo sa, a maggior ragione perché si tratta di una lezione che la donna che l'ha generata non ha mai accettato di imparare.
E proprio in questo implacabile istinto di resistenza e di protezione, di amore puro e incontaminato verso il suo bambino, giace la chiave della salvezza della donna: l'albergo non può toccarla né prenderla come ha fatto con Jack; non credo che esista la possibilità che possa possa nemmeno provarci, in realtà.
In mezzo a questa feroce battaglia fra genitori, il piccolo, tenero Danny, benedetto (o forse maledetto?) dal potere dell'Aura, una capacità miracolosa, che lo ha costretto a crescere (ma scommetto che non è stata l'unica cosa...) e a maturare troppo più velocemente del previsto. Un personaggio che non vedo l'ora di ritrovare in "Doctor Sleep", perché mi è piaciuto molto nonostante alcuni momenti di profonda, istintiva antipatia che non posso in alcun modo rinnegare! XD
Tuttavia, il mio personaggio preferito del libro è certamente Dick Hallorann, il cuoco di colore che, nel film di Kubrick, è stato completamente snaturato e reso alla stregua di un' insulsa comparsa, secondo me! -.-
E invece, nel libro Hallorann è fantastico *__*, l'improbabile paladino del Bene chiamato a sottrarre, con l'ausilio di una lunga catena di altri uomini e donne a loro volta dotati dell'Aura, il piccolo Danny dalle malvagie grinfie dell'albergo.

Introspezione psicologica di prim'ordine, grandi personaggi, un'atmosfera da brivido che conserverò nella memoria per sempre: tutto questo è "Shining", un grande romanzo che nessun appassionato del genere horror dovrebbe lasciarsi scappare, e che, secondo me, risente solo, fra i suoi difetti principali, di un inizio pesante e di un finale un pochino discorde...
In quanto alla tecnica, non si può negare che essa risulti, a tratti, un tantino grossolana, grezza, distante anni luce dagli standard qualitativi che King ha raggiunto nel pieno della sua maturità, per come la vedo io; ma ciò non toglie che il ritmo (spezzato e inframezzato da una gran quantità di pensieri vanganti e flussi di coscienza), i dialoghi e gran parte della narrazione risultino coinvolgenti, originali e pressoché indimenticabili! ;D
Il sequel: "Doctor Sleep", in arrivo prossimamente in lingua italiana!

Giudizio personale: 8.6/10



16 commenti:

  1. Stupenda scelta Sophie!^^ Io l'ho letto moooolto tempo fa e l'ho adorato. Ora sono curiosissima di leggere Doctor Sleep, attendiamo impazienti...:)

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    1. E' verissimo, Indil: ho scelto proprio bene!! *___* Ora sono indecisa se dare la precedenza a "Christine" oppure a "Ossessione" (che mi ispira decisamente mooooolto meno rispetto a "Christine"! XD) Non vedo l'ora che arrivi "Doctor Sleep": chissà se per Natale la Sperling ci farà questo bel regalo! ;D

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  2. Stupenda scelta Sophie!^^ Io l'ho letto moooolto tempo fa e l'ho adorato. Ora sono curiosissima di leggere Doctor Sleep, attendiamo impazienti...:)

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  3. Bellissima recensione *-*
    A me il libro non è piaciuto molto, sarà che ero piccola e avevo appena visto il film... ci rimasi malissimo per le differenze e non ho mai colto il fascino personale del libro XD

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    1. Grazie mille, Kate! ^^ Uh, a me è successa tantissime volte la stessa e identica cosa: si finisce per adorare così tanto il film, che le differenze nel libro poi finiscono per sembrare dei veri e propri sacrilegi... Anch'io ho adorato il film di Kubrick, comunque: credo mi abbia anche fruttato un bel voto ad un esame di storia del cinema, se non ricordo male! ;D

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  4. Ohh che bella recensione!! *__*
    Mi viene ancora più voglia di iniziare a leggere questo autore!!

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    1. Grazie mille, Mary! ^^ Assolutamente: non appena te ne capita l'occasione, concedi una possibilità al Re, questo è il mio miglior consiglio... E' una scommessa vinta in partenza: sono più che sicura che non te ne pentirai! ;D

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  5. Di Stephen King ho letto soltanto due libri, "L'ultimo cavaliere" e "Il miglio verde"... Mi hai fatto venire voglia di cominciare a fami una cultura più approfondita su di lui XD

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    1. Uh, "Il miglio verde" è uno dei miei preferiti!! *___* In quanto a "L'ultimo cavaliere", inaugura una serie stupenda che in realtà comincia a decollare veramente, secondo me, solo a partire dal secondo volume, "La chiamata dei tre"! :D Se ti capita l'occasione, non farti scappare gli altri libri: ce ne sono di meravigliosi, e veramente tanti! ^^

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  6. Bellissima recensione! Io ancora di Stephen King non ho letto nulla, ma mi piacerebbe leggere un suo libro :)

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    1. Te li consiglio quasi tutti, Giusy: la maggior parte dei libri di King, sono delle vere e proprie gemme da scoprire... *___* Dai al Re un'opportunità alla prima occasione, e sono sicura che non te ne pentirai! ;D

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  7. Quanto tempo è passato da quanso ho letto Shining... La mia copia è talmente vecchia che sta insieme con lo sputo, ma ne serbo un gran bel ricordo. Il film di Kubrick è distante anni luce dal libro ma ho adorato anche quella versione (in realtà credo sia l'unico film di Kubrick che mi è piaciuto). Esiste cmq anche una versione quasi sconosciuta con attori ben poco famosi di Shining, che rimane fedele al romanzo. Io cmq da sempre preferisco leggere che guardare le più belle opere di King :-D

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    1. Sì sì, Lo, credo proprio di aver visto anch'io l'altra versione di "Shining", alcuni anni or sono: se non ricordo male, era un film per la televisione, e aveva riscontrato tutta l'approvazione del Re... Anche a me non era dispiaciuto, comunque! ^^ Hai proprio ragione: i bei film tratti da opere del Re esistono, un paio sono persino bellissimi (Shining di Kubrick, Il miglio verde, Stand by me...), però non c'è davvero confronto con le loro controparti stampate! ;D Vedremo adesso cosa tireranno fuori da "Cell": leggevo qualche tempo fa che anche Samuel Jackson è entrato a far parte ufficialmente del cast...

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    2. Wow che bello! The cell vorrei proprio vederlo... Il libro mi è tanto piaciuto, speriamo nn ne facciano polpette XD

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