domenica 28 settembre 2014

Recensione: "Fire"

"Devo scegliere la Luce, non l'Oscurità... anche se la Luce non conosce pietà."



Titolo originale: Eld
Autori: Sara B. Elfgren e Mats Strandberg
Serie: Engelsfors Trilogy, Vol. 2
Disponibile: annunciato più volte in Italia, ma sempre rimandato a tempo indeterminato; la seguente recensione si riferisce pertanto all'edizione inglese del romanzo!
Trama: "Minoo, Vanessa, Linnéa, Anna-Karin e Ida hanno continuato a lottare con i loro demoni personali per tutta l'estate.
Adesso la scuola è ricominciata e, che a loro piaccia oppure no, le cinque Prescelte devono fare squadra, adesso più che mai.
Il Male è tornato a Engelsfors e minaccia di ingoiare chiunque e qualsiasi cosa - e soltanto se le cinque ragazze accetteranno la loro forza e impareranno a fidarsi l'una dell'altra incondizionatamente avranno una speranza di sconfiggerlo.
Il secondo volume della Engelfors Trilogy intreccia il passato con il presente, il mondo dei vivi con quello dei morti, e quello umano con le forze demoniache che lo attraversano.
Un selvaggio viaggio attraverso un mondo in cui la posta in gioco è molto più alta della vita... o della stessa morte."
Le mie opinioni:
Minoo, Ida, Linnea, Vanessa e Anna-Karin: le cinque ragazze de "Il Cerchio" sono tornate e, questa volta, per sopravvivere dovranno affrontare qualcosa di peggio delle mere forze oscure che si propongono di scaraventare il mondo nelle tenebre eterne...
Onestamente, non saprei dire perché ho aspettato così tanto, prima di decidermi a iniziare "Fire".
Anzi, no, aspettate: certo che lo so...
E' tutta colpa della Salani, che ha continuato a illuderci per più di un anno con la falsa speranza di una possibile traduzione italiana di cui, ad oggi, praticamente non si sente più neppure parlare.
"Il Cerchio", ad ogni modo, mi era piaciuto così tanto che, non appena ho realizzato l'andazzo, mi sono detta: "Okay, d'accordo... e allora, chi se ne importa: non saprò leggere lo svedese, ma posso sempre ricorrere alla traduzione in inglese, no?"
E negli USA e in Gran Bretagna, per fortuna, la trilogia di Engelsfors sta andando piuttosto forte.
Il che mi rende mille volte felice, perché questa, credete a me, è una serie che merita.
Anche al di là del fatto che io me ne sono perdutamente innamorata, voglio dire, e che per tutto il periodo necessario alla lettura non sono stata in grado praticamente di pensare o sognare qualcosa che non avesse una strettissima attinenza con i personaggi, le situazioni e le ambientazioni coinvolte! XD

Se "Il Cerchio" mi aveva convinto e intrigato, "Fire" è stato infatti in grado di far sbocciare un amore abbastanza intenso da rivaleggiare con quello che ho sempre nutrito - come forse alcuni di voi ricorderanno bene - per Libba Bray e la sua "Trilogia di Gemma Doyle".
Mats Strandberg e Sara Elfgren hanno lavorato talmente bene con gli elementi a loro disposizione da farti pensare che la loro sintonia artistica abbia qualcosa di magico, a sua volta; stile, ritmo e profondità psicologica sono i segni distintivi di questo romanzo urban fantasy per young adult che non assomiglia, nella mia modesta opinione, a nessun altro che abbia letto fino a ora, e che è stato in grado di farmi esclamare ad alta voce, durante la lettura, ben più di una volta: "E così, avevamo sempre creduto che fossero gli americani gli unici in grado di scrivere dei bei fantasy per ragazzi, non è così? Che ingenui siamo stati, che ingenui... e ciechi, per giunta, anche!" XD

"Fire", sotto almeno due milioni di punti di vista, secondo me è un libro esplosivo.
La storia viene innescata dal più classico dei cliché - un gruppo di ragazze dai caratteri e dalle personalità diametralmente opposti viene scelto da misteriose entità sconosciute per combattere contro le forze oscure, e impedire che l'Apocalisse si riversi sulla Terra.
All'inizio, le Prescelte saranno spaventate, divise, e non riusciranno a trovare subito un modo per comunicare e cominciare a scoprire le affinità che si nascondono dietro il vasto oceano formato dalle differenze.
Non saranno in grado di collaborare, di fare squadra per difendersi dai demoni, né di imparare a gestire adeguatamente i loro poteri...
Ne "Il Cerchio" abbiamo assistito, per l'appunto, alle spaventose conseguenze portate da questi fatali errori.
"Fire", dal canto suo, è il libro che stravolge tutto.
E' il libro che ti fa cominciare a credere di conoscere veramente queste ragazze, per dirne una: conoscerle dalla prima all'ultima, pregi, difetti e sfumature intermedie, quasi che fossero delle tue vecchie amiche, delle compagne di classe che hai frequentato ogni giorno della tua vita per anni, se non addirittura per secoli.
Personaggi così familiari da farti avere l'impressione di continuare a cogliere l'eco particolare del loro aspetto, della loro personalità, ancora oggi, fosse pure solo con la coda dell'occhio, ogni volta che ti azzardi a lanciare un'occhiata fugace nello specchio.

La novità più eclatante, quella che balza all'occhio fin da subito, ad ogni modo, è senza dubbio l'introduzione di due nuovi punti di vista.
E che punti di vista, ragazzi...
Linnea e Ida sono due autentiche forze della natura, e la loro visione particolare della città e degli inquietanti avvenimenti in corso contribuisce senz'altro a portare nuova linfa e ad arricchire ulteriormente la narrazione!

Come c'era da aspettarsi, all'inizio del romanzo il Consiglio arriva in città, per giudicare il comportamento delle Prescelte e decidere se e come punire Anna-Karin per gli abusi di magia commessi nel corso del primo romanzo.
Nello stesso tempo, gli abitanti di Engelsfors, giovani e vecchi, poveri e ricchi, stanno andando incontro a un surreale lavaggio del cervello collettivo ad opera di un sinistro ed euforico movimento chiamato "Positive Angelsfors".
Il tasso di fanatismo cresce esponenzialmente nel corso delle pagine, fino a sfiorare vette potenzialmente distruttive, e fino a trasformare tutti in un ammasso di droni completamente plagiati e svuotati di qualsiasi volontà...
Con l'ovvia eccezione delle Prescelte, chiaramente.
Le quali si ritroveranno, per la prima volta in vita loro, a doversi difendere dalle persone che hanno sempre creduto di poter avere incondizionatamente dalla loro parte - genitori, vecchi amici di infanzia, consulenti scolastici... - e a poter confidare piuttosto soltanto nelle proprie capacità e l'una nell'altra, nella forza di un'amicizia nata per volontà del fato, ma destinata a trasformarsi in un legame molto, molto più grande e profondo.

Ciascuna di queste ragazze deve confrontarsi, mentre si sforza di affrontare il Male, con problemi di natura personale di natura piuttosto grave.
Linnea tenta di stare lontana dalla droga, per dirne una, dopo la tragica morte del suo migliore amico, e di dimostrarsi auto-sufficiente agli occhi delle autorità dopo che suo padre, un alcolizzato inaffidabile e di carattere debole, l'ha abbandonata praticamente per strada.
Anna-Karin deve fare i conti con una madre assente, depressa e sfiancata da una serie di manie auto-distruttive, ma anche con i bulli della scuola, che la vessano di continuo per il suo aspetto e per la sua indole mite e gentile.
Ida lotta per tenere in piedi una facciata di apatia e di cinismo, per compiacere sempre e comunque i suoi genitori borghesi pieni di preconcetti su cosa significhi essere dei "vincenti" nella vita e su quali debbano essere le frequentazioni e gli obiettivi della figlia.
E così via, così via...
La solitudine che provano, quando non sono insieme, quando non sono il Cerchio, sembra soverchiante.
La confusione, il dolore di non conoscere ancora, esattamente, la propria identità, il proprio posto nell'ordine naturale delle cose, come imparare a difendersi dal mondo e dalla vita, è recepita come una minaccia ancora peggiore, e ben più spaventosa, dell'Apocalisse incombente.

La storia presenta insomma senza dubbio delle atmosfere molto, molto dark, ma, nello stesso tempo, rifiuta di rinunciare a una sana dose di umorismo e di ironia graffiante.
"Fire" mi ha ricordato "Buffy - L'ammazzavampiri" in tantissime cose (e chi mi conosce sa bene cosa significhi per me questo enorme complimento!): nello spirito e in tante delle tematiche affrontate, per esempio; ma anche nella capacità di prenderti sempre alla sprovvista, colpendoti "a tradimento" nel momento più inaspettato; nel grandioso, spettacolare, cinico e folle personaggio di Mona Moonbeam, e nel suo improbabile negozio di articoli magici XD, e naturalmente nella parte "romance" della faccenda, che verte essenzialmente su una serie di amori "impossibili" (o presunti tali, in qualche caso... Santa Vanessa, ma come fai a non accorgerti di niente?! Ma sarai completamente scema o cosa, dico io?! ç_____ç XD) trattati dai due autori con somma intelligenza, ironia, delicatezza, senza per questo rinunciare alla giusta dose di batticuori, sbagli megalattici, drammoni esistenziali, incertezze e sospiri adolescenziali.

Limitarmi a dire che consiglio questa serie, a questo punto, sarebbe scontato; nel dubbio caso in cui non si fosse capito, io personalmente la sto ADORANDO, e conterò sul calendario i giorni che mi separano dall'uscita di "The Key", prevista per fine gennaio...
Se avete letto "Il Cerchio" e lo avete apprezzato, fidatevi di me: vale la pena fare un piccolo sforzo e buttarvi su "Fire" in inglese...
Dubito molto che ve ne pentirete! ;D

Giudizio personale: 9.8/10

NB: Vi ricordo che potete leggere la mia recensione de "Il Cerchio" cliccando QUI! :D

4 commenti:

  1. Wow. Mi devo assolutamente recuperare il precedente ^^

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  2. Ecco, infatti avevo letto il primo ed aspettavo con ansia crescente (e sempre frustrata) il secondo. Ora me lo butti qui così, gli dai un 9.8.. dai ma come faccio a non fiondarmi su Amazon a comprarlo?!! :D:);)

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    Risposte
    1. Se ti era piaciuto "Il Cerchio", assolutamente sì: devi per forza leggere "Fire", è fantastico! <3
      Sono certa che non ti deluderà! ;D

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