lunedì 1 agosto 2016

Recensione: "Un mondo senza eroi"


Titolo originale: A World Whitout Princes
Autore: Soman Chainani
Serie: L'Accademia del Bene e del Male, Vol. 2
Disponibile: anche in italiano, edito da Mondadori!
Trama: "Da quando Agatha e Sophie sono fuggite dall'Accademia del Bene e del Male sono diventate autentiche celebrità: hanno infranto le regole e vissuto la Fiaba fino in fondo, si sono conquistate il Lieto Fine che volevano e sono tornate, cosa mai successa. E ora fanno ciò che ci si aspetta da loro. Agatha si lascia imbellettare e vestire di rosa da Sophie che, ormai incapace di tenere a freno la cattiveria, è sempre più insopportabile. Finché l'amica, esasperata, si pente di avere scelto quel Lieto Fine e si rende conto di volere un principe per la sua storia. Basta quel piccolo momento di debolezza perché tutto ricominci da capo. Agatha e Sophie si ritrovano all'Accademia, dove però tutto è cambiato. Che fine hanno fatto le due scuole del Bene e del Male? E dove sono finiti tutti gli eroi, i principi, i maschi?"



Tornare a Gavaldon, per seguire un'altra avventura delle nostre beniamine Sophie e Agata dopo i folli exploit narrati ne “L'accademia del Bene e del Male”, si è rivelata per me un'esperienza al contempo frizzante, spassosa, scanzonata e... vagamente frustrante.
Si, perché stavolta l'autore, quel Soman Chainani nei confronti del quale ho sempre e solo speso parole buone, mi ha lasciato un po’ perplessa, nonostante la sua serie continui a confermarsi come una delle più eccentriche e divertenti mai concepite per il pubblico dei giovanissimi lettori... persino una delle mie saghe YA preferite, se vogliamo; a patto di non tenere in considerazione alcuni elementi problematici della narrazione, certo.

Tematicamente parlando, infatti, ritengo “Un mondo senza principi” confusionario e pasticciato nella migliore delle ipotesi; diseducativo e politicamente scorretto, perché offensivo nei confronti di molte persone, nella peggiore. 
Cercherò di sorvolare su questo aspetto il più possibile, un po’ perché voglio leggere il terzo libro prima di emettere un verdetto definitivo, e un po’ perché non credo che Chainani intendesse offendere qualcuno; l’inesperienza gli ha semplicemente giocato un paio di brutti scherzi, o almeno è quello che preferisco credere in questa circostanza.

Tengo a precisare, a questo punto, che trovo adorabile il plot di questa serie, e che sono follemente innamorata della vanitosissima e “perfida” coprotagonista Sophie; ho apprezzato molto il ruolo e l'importanza che Chainani ha deciso di affidarle in questo secondo volume, da quello struggente inizio accanto al cimitero al sorprendente finale al cardiopalma, passando per tutte le squinternate gag, i momenti di trepidazione e gli errori indescrivibili che costellano il suo sentiero.
Se “Un mondo senza eroi” mi è piaciuto così tanto, malgrado i suoi difetti, è stato in gran parte proprio grazie alla stella in delirante e crescente ascesa di Sophie, la diva più impagabile e fuori di testa che possiate immaginare!

Devo confessare che Agata, invece, nell’arco di questo secondo libro mi è scaduta alla grande!
Oltre che scialba, egoista e ottusa, l’ho trovata infatti tristemente inutile; un’anima in pena, d’accordo, ma per tutti i motivi sbagliati, e costantemente in balia degli eventi. 
Tutto il suo arco narrativo è incentrato sulla necessità di scegliere fra il suo ragazzo e la sua migliore amica; un drammone ingiustificabile a prescindere, perché, siamo seri: riuscite a farvi venire in mente una SOLA ragione per la quale una ragazza non dovrebbe avere il diritto di avere un fidanzato E una migliore amica? Cosa abbiamo, noi essere umani, il cuore piccolo piccolo come Campanellino, la fatina di Peter Pan, in grado di provare una sola emozione per volta, e mai nei confronti di due persone contemporaneamente?
Non vedo il conflitto fra le due cose, onestamente; lo vede invece molto chiaramente Tedros, il fidanzato in questione. Secondo lui, quando una persona comincia a crescere, deve smettere di voler bene ad amici e parenti e cominciare a respirare solo ed esclusivamente in funzione della donna (o dell’uomo) che sceglie di sposare. Non ci sono aspirazioni, sogni, amicizie o affetti che tengano; l’unica cosa che conta è il Vero Amore…  e se non è così, vuol dire che non è Vero.

Il suo sciovinismo, la sua piccolezza e la sua scarsa elasticità mentale me l’hanno reso, se possibile, ancora più antipatico di prima, dal momento che le sue convinzioni fuori dal mondo mi hanno fatto seriamente dubitare della sanità mentale di Chainani. Ad esempio, vogliamo parlare dell’ordine di mettere a morte Sophie e Agata, da lui stesso promulgato a un certo punto della storia? Quando la ragazza che gli piace lo respinge (lo respinge per schierarsi al fianco di un’altra donna, un’aggravante per cui lui non riesce a darsi pace, come se si trattasse di un affronto stesso alla sua scarsa e dubbia virilità…), cosa fa, secondo voi, il nobile e cavalleresco principe azzurro della fiaba?
Decide di ucciderla
La pubblica accusa ha finito, Vostro Onore; non credo ci sia neppure altro da aggiungere. Il telegiornale alla tivù, lo seguite anche voi.  
Amante respinto accoltella fidanzata e poi fugge singhiozzando a nascondersi da qualche parte… 
Non è una bella storia, eppure succede tutti i giorni. Succederà ancora. Lo sapete voi, e lo so anch’io.

Agata, dal canto suo, in “Un mondo senza principi” rappresenta l’archetipo stesso di tutte le principesse con poco sale in zucca di cui ormai neppure la Disney vuole più sentir parlare. Non è il fatto di rendersi conto di aver bisogno di avere un uomo accanto, a renderla debole o piatta; è la sua assoluta mancanza di controllo sulle proprie azioni, la sua totale incapacità di giungere a una decisione che non sia forzata dagli eventi, o dalle reazioni degli altri personaggi. Pensa che Sophie sia sul punto di trasformarsi in una perfida strega assassina, e allora pensa bene di correre a rifugiarsi fra le braccia di Tedros.
Si convince che il principe sia una bestia sanguinaria, e allora decide di dedicarsi completamente a Sophie, di prendersi cura di lei e di aiutarla a tornare a casa.

I personaggi secondari, dal canto loro, per me rappresentano il sale stesso di questa serie .
L’unica eccezione è data dagli studenti della Scuola dei Ragazzi: francamente li ho trovati tutti un po’ sciocchi e insipidi, e nel corso della lettura ho fatto mooooolta fatica a ricordare quale principe avesse fatto che cosa, e perché me ne dovesse importare qualcosa.
Avrei invece desiderato che venisse concesso molto, molto più spazio ad Anadil, Dot, Hester, Yuba, Pocus, Evelyn, Beatrix, Hort; se nel terzo libro Chainani riuscisse ad approfondire un po’ di più la questione delle relazioni fra i vari studenti e i personaggi delle numerose fiabe da cui questi discendono, ne sarei felicissima!

Il ritmo scoppiettante e la piacevole freschezza della storia, ad ogni modo, rendono “Un mondo senza eroi” una lettura obbligata per qualsiasi appassionato di YA; a metà strada fra “Harry Potter” e “Percy Jackson”, e con una spruzzata di “Hunger Games” (relativa soprattutto alla parte della Sfida nel bosco…) che non guasta mai, vi coinvolgerà e vi trascinerà in un vortice di avventure rocambolesche e scombinate battaglie all’ultimo incantesimo!


Trama: 7.0/10

Personaggi: 6.5/10

Ambientazione: 7.5/10

Stile: 6.0/10

Coinvolgimento emotivo: 7.0/10



Verdetto finale: 7.0/10


Girl Power:

4 commenti:

  1. Nonostante il voto pienamente positivo, questa serie è diventata un deciso no. Il "se lei mi rifiuta la uccido" mi sembra difficile da riscattare, a prescindere dalle intenzioni dell'autore, e so già che finirei per lanciare il libro contro il muro :P

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    1. Una tentazione legittima, che peraltro ammetto di avere condiviso pienamente, in alcuni momenti! XD E' un peccato, però, perché la storia (Tedros a parte) è carina davvero, e idem dicasi per la stragrande maggioranza dei personaggi...

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  2. non è molto il mio genere però un pensierino ce lo farei, almeno per dare spazio a libri che, di mio, difficilmente sceglierei :-D

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    1. Perché no? ;D Anch'io ultimamente sto cercando di "allargare un po' i miei orizzonti", scegliendo titoli di autori che mi erano completamente sconosciuti: ad esemepio Amelie Nothomb, Banana Yoshimoto, e diversi altri! :)

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