Titolo: III - The Ritual
Regia: Pavel Khvaleev
Cast: Polina Davydova, Evgeniy Gagarin
Lyubov Ignatushko
Anno: 2015"Nel tentativo disperato di salvare la sorella in fin di vita, Ayia si fa aiutare da un sacerdote che sottopone entrambe a una sconvolgente esperienza psicologica."
“III – The Ritual”
è esattamente quel genere di film che mi spinge a ricordare perché io e il
genere horror abbiamo deciso di
prenderci una lunga pausa di riflessione.
Non tanto per la mancanza di idee, e neanche per l'estrema
ingenuità di certe scelte narrative; l’errore più imperdonabile consiste
piuttosto in un assurdo e ingiustificato spreco di potenzialità… potenzialità
che, nel caso del film di Pavel Khvaleev,
erano pure stranamente alte.
Voglio dire, una storia sovrannaturale incentrata sull’ordalia
di due giovani sorelle orfane,
ambientato fra selve oscure e truculenti paesaggi onirici, che coinvolge
elementi tratti dal folclore russo e
si rifa’ direttamente alle atmosfere ambigue e misteriose di “Silent Hill”?
Sciupare l'occasione, e riuscire a sciuparla di brutto, era un compito abbastanza
arduo; ebbene sì, persino per un pugno di dilettanti allo sbaraglio come Khvaleev
e il suo team di allegri artigiani del mestiere.
Dal canto mio, ero più che pronta a passare sopra a una
certa quantità di difetti veniali, intuibili già dal trailer del film, e persino alla qualità amatoriale di certe
inquadrature, a patto che la storia fosse riuscita a coinvolgermi abbastanza da
distrarmi e trascinarmi con sé in un mondo lontano.
E invece la pasticciatissima sceneggiatura di Aleksandra Khvaleeva non mi ha permesso di dimenticare neppure per
un attimo che ciò che stavo guardando
era un trascurabile e pretenzioso
filmetto di genere girato in stile pseudo-europeo, e ha continuato a riportarmi
bruscamente con i piedi per terra, fra un colpo di scena inventato e una
pessima battuta, un'inconsistente piega degli eventi e una contraddizione nelle
motivazioni dei personaggi principali decisamente troppo forzata per risultare
convincente.
Non nego che il regista sia riuscito a sviluppare un paio di
intuizioni decenti.
Alcune sequenze
risultano autenticamente disturbanti (vedi il cimitero di donne semi-sepolte
nella terra, o il mostro in stile Pyramid Head che si aggira nel granaio degli
incubi di Mirra...), ma solo se considerate come momenti a sé stanti,
svincolati dal resto della storia. Non c’è alcun senso di forte coesione fra
quelli che potrebbero venire considerati i momenti-chiave del film.
Le interpretazioni delle protagoniste Polina Davydova e Lyubov Ignatushko, scialbe e prive di
ogni forma di passionalità, non fanno assolutamente nulla per allontanare quel
senso di forte estraneità che sembra voler continuamente porre una barriera
fra lo spettatore e ciò che sta accadendo sullo schermo.
Nel complesso, direi che posso solo spezzare una lancia in
favore della colonna sonora,
grintosa e incalzante, e del direttore
della fotografia: per essere uno che si è limitato a emulare il lavoro di
chi la sa due volte più lunga di lui, alla fine costui sembra essere riuscito a
ottenere un risultato abbastanza soddisfacente.
Regia: 5.0/10
Sceneggiatura : 3.5/10
Cast: 5.0/10
Scenografie: 6.0/10
Colonna sonora : 7.0/10
Coinvolgimento emotivo : 2.0/10
Mai sentito, e direi che è meglio così. :)
RispondiEliminaL'ho beccato su netflix un paio di giorni fa... meglio se non mi capitava, in effetti, ma con gli horror, per qualche strano motivo, tanto va a sempre a finire così! :P
EliminaMi ci sono imbattuta anch'io su Netflix ma sono passata oltre... meno male direi! :)
RispondiEliminaOttima idea, Sara... veramente ottima!;D
EliminaNon lo conoscevo, e credo prorpio che continuerò a non conoscerlo XD
RispondiEliminaCome dicevo... mi sembra un piano eccellente! :D
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