martedì 16 ottobre 2018

Recensione: "Tutto Ciò Che Muore" di John Connolly


Charlie Parker, Vol. 1

"Charlie Parker, detective del dipartimento di polizia di New York, era occupato a ubriacarsi mentre uno spietato killer cancellava per sempre le vite della sua giovane moglie e della loro bambina. Torturato dal senso di colpa e consumato dall'alcolismo, quando perde anche il lavoro sfiora l'orlo della follia. Diversi mesi dopo si è disintossicato e sta cercando di riemergere dalle tenebre che sembravano averlo inghiottito. Determinato a riprendere in mano la propria vita, inizia a lavorare come detective privato. Il suo primo caso è legato alla scomparsa di una donna, Catherine Demeter. Con il procedere dell'indagine, Parker avverte sempre più nettamente una sensazione viscerale, come se vi fosse un legame fra quella tragica vicenda e la morte di sua moglie e sua figlia. Le sensazioni iniziano a diventare visioni e sogni attraverso i quali i defunti gli parlano, spingendolo a intraprendere un viaggio attraverso il Sud degli Stati Uniti, alla ricerca di una verità che va al di là di ogni immaginazione, nascosta nella brutalità della violenza più fredda."



"Tutto Ciò Che Muore" è il libro che introduce la fortunata e longeva serie dedicata al detective Charlie Parker. Personalmente l'ho scelto per due motivi: a) di John Connolly avevo già letto, tempo fa, un originale e apprezzabile portal fantasy chiamato "Il Libro delle Cose Perdute"; b) mi è stato riferito , da fonti affidabili, che molte delle minacce affrontate da Parker nel corso delle sue investigazioni  riveleranno più avanti succulente origini di natura  angelico/demoniaca; per il momento, quindi, la quantità di elementi sovrannaturali prevista dall'intreccio sarà anche rimasta ai minimi storici, ma la situazione evolverà sicuramente nel corso della serie (ottima notizia, per quanto mi riguarda; beccatevi questa, grigi amanti del realismo comico esistenziale a tutti i costi!) .

Una delle cose che ho apprezzato di più, mentre leggevo "Tutto Ciò Che Muore", è il fatto che, pur essendo narrato in prima persona, il romanzo contiene in sé le storie di tantissime personaggi diversi, non soltanto quella del protagonista. Mi è venuto naturale, ad esempio, paragonare il romanzo di Connolly all'orripilante opera prima del famoso giallista norvegese Jo Nesbo ("Il Pipistrello", una sorta di monumento indefesso all'ego compiaciuto del tipico maschio bianco contemporaneo...): nonostante i background simili, infatti, Harry Hole e Charlie Parker non potrebbero essere l'uno più dissimile dall'altro... Il primo egocentrico, alticcio, melodrammatico,  e perennemente alla ricerca di qualche squinzietta da "riempire con i suoi straripanti liquidi corporei" (per usare una disgustosa descrizione coniata da Nesbo stesso...) ; il secondo a caccia di redenzione, di contatto umano, di calore, di speranza... di una Luce abbastanza intensa da permettergli di diventare una persona migliore, riscattare i propri errori e sconfiggere il Male, da qualsiasi fonte esso provenga.

Neanche da un punto di vista estetico c'è competizione, del resto: Connelly è un fuoriclasse della narrazione, e il suo stile si dimostra senz'altro  abbastanza ricercato, epico e sofisticato da poter esser definito "letterario", in un certo senso.
Chiunque altro avesse provato a intessere una trama così intricata, ricca di sotto-trame, flashback e digressioni, sarebbe con ogni probabilità rimasto invischiato nella sua stessa tela;, ma Connelly riesce a tenere accesa l'attenzione del lettore in maniera energica ed esemplare, attraverso un sottile e appena percettibile gioco di rimandi, echi, allusioni e suggestioni. Impossibile anche solo prendere in considerazione l'idea di abbandonare la lettura a metà; una volta iniziato, infatti, questo macabro giro di giostra infernale può soltanto essere lasciato libero di continuare a sballottarci di qui e di là fino alla sua inevitabile conclusione.
(Se volete farvi un'idea di quanto macabro, provate a ipotizzare questo scenario: se decideste di spararvi uno shottino ogni volta che qualcuno muore ammazzato in maniera truculenta, barbara e inumana in "Game of Thrones", sareste alticci già a metà della prima stagione; ma se tentaste il medesimo esperimento con "Tutto Ciò Che Muore", vi assicuro che vi ritrovereste a svegliarvi direttamente la mattina dopo, senza vestiti addosso e riversi in un cassonetto dell'immondizia maleodorante, mentre intorno a voi tutti sono impegnati a dileggiarvi in una complicata  lingua straniera).

Ad ogni modo...
Malgrado il fosco, talvolta squallido scenario urbano, il lettore viene perennemente sollecitato a confrontarsi con una folta schiera di interrogativi morali, etici, religiosi e sociali. I personaggi secondari sono stupendi (con l'accoppiata vincente Angel + Luis in cima alla lista dei miei preferiti: questi due meriterebbero uno spin-off tutto per loro, per quanto mi riguarda, ragazzi..) e le frequenti sequenze d'azione risultano abbastanza convincenti e adrenaliniche da riuscire a non distruggere completamente l'atmosfera a suon di scazzottate, calci in bocca e inutile testosterone.
Il finale, dal canto suo, è riuscito a strapparmi un lungo brivido freddo di tensione lungo la schiena...
Che cosa avrei potuto chiedere di più, insomma? Forse solo un '' love interest''un tantino più interessante di quello che ci siamo beccati; ma la serie è ancora lunga, quindi scommettiamo che la nuova "amata" di Parker riuscirà a farsi perdonare?!

In estrema sintesi: Se amate i libri cupi, violenti, metropolitani e tesi come una corda di violino, "Tutto Ciò Che Muore" potrebbe essere il thriller che fa per voi... La qualità della prosa di Connolly riscatta completamente la scarsa originalità di una trama che, a un primo sguardo, potrebbe sembrare indistinguibile da quella di altri millemila libri, serie tv e film in circolazione là fuori. Consigliatissimo ai fan della trilogia di "Mister Mercedes"! 




4 commenti:

  1. Ok, non lo conoscevo ma mi hai convinta! E aggiungo anche questo alla wishlist XD

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    1. Felicissima di sentirlo, Aenor! ^___^
      Io l'ho trovato un ottimo thriller, tant'è che spero davvero di riuscire a continuare la serie al più presto...

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  2. Non ho mai letto niente di questo autore... mi sa che devo assolutamente rimediare *-*

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    1. Ottima idea, Kate! E' veramente in gamba, giuro! ;D

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