Titolo: Tinder
Autore: Sally Gardner
Serie: //
Disponibile: anche in italiano, edito dalla Rizzoli!
Trama: "Ferito in battaglia, il giovane Otto volta le spalle alla
Morte, e viene soccorso da un misterioso indovino, che gli regala sei dadi
magici, e gli predice l'incontro con l'amore della sua vita. Grazie a un
misterioso e potente acciarino, quelle parole sembrano avverarsi, ma ogni
desiderio ha un prezzo ... Ispirato a "L'acciarino magico" di Hans
Christian Andersen, non è solo una fiaba dark per giovani adulti, ma anche una
metafora inquietante sui segni che la guerra lascia a chi ha avuto la sfortuna
di prendervi parte in prima linea."
Oltre alle splendide illustrazioni che impreziosiscono il
volume, ho adorato due cose di questo libro: la prima è la vena dark,
squisitamente tragica, che percorre ogni singolo avvenimento del retelling in
questione; la seconda è lo stile di Sally
Gardner, un’autrice di cui non avevo mai letto nulla in precedenza (ma
questo è un errore al quale mi riprometto di rimediare, anche perché ho il suo “La
figlia del mercante di seta” in wish-list da mezzo secolo, o giù di lì).
Se fosse stato chiunque altro a raccontare la storia del
giovane Otto, ex-soldato, corrente
disertore dal passato famigliare tragico sullo sfondo di un cruento conflitto
seicentesco, sono convinta che “Tinder”
non sarebbe riuscito a convincermi neppure la metà di quanto è effettivamente
avvenuto.
Come non mi stancherò mai di ripetere, adoro le fiabe di Hans Christian Andersen; “L’acciarino magico” non è mai stata una
delle mie preferite (mi ricorda troppo “Le mille e una notte”, senza
l’ambientazione esotica e i personaggi colorati a fare da contraltare ai toni
grigi e depressi della storia…), ma ero comunque curiosa di scoprire in che modo la
Gardner avesse deciso di trasformare la storia e i vari protagonisti.
Non posso affermare di essere rimasta completamente
soddisfatta dal risultato finale, perché alcune forzature del racconto mi hanno
fatto storcere un po’ il naso; eppure ritengo comunque che l’autrice britannica
sia riuscita a svolgere un lavoro ammirevole.
Non credo di essere una fan sfegatata delle atmosfere
oniriche e del simbolismo più sfrenato (a meno che si tratti, chiaramente, del
frutto dell’ingegno di autori geniali come Lewis Carroll, Catherynne Valente o
Terry Pratchett...), ma ho sicuramente apprezzato, nel complesso, l’originalità
del progetto e la forza del messaggio.
Le difficoltà più grandi, forse, le ho incontrate nei
confronti dello stesso Otto; un protagonista vagamente anonimo, nei cui
confronti non ho provato un granché di feeling. Idem dicasi per la sua amata,
una focosa giovinetta di nome Saphire, che onestamente mi ha lasciato perplessa
a causa di una spiccata mancanza di personalità e importanza.
“Tinder” vuole essere una fiaba, per cui d’accordo, passi
pure l’odiosa faccenda dell’amore a prima vista, e l’evidente assenza di
sfumature che contraddistingue il rapporto che lega Saphire a Otto…. ma siamo pur sempre nel 2016,
ragazzi: siamo davvero sicuri che questa cosa sia ancora pensabile, continuare
a riferirsi alla protagonista femminile di una storia come se fosse un mero oggetto del desiderio, un premio da
conquistare e poco altro?
Speravo che la Gardner “osasse” un poco di più, da questo
punto di vista; o forse sono solo io che mi trascino dietro tutto lo spirito
romantico dei miei antenati legati alla terra (uomini e donne di montagna, dal
primo all’ultimo, senza alcun dubbio…), e quindi tendo a filtrare ogni elemento
e relazione presente all’interno di una narrazione attraverso uno spiccato senso
pratico.
Sia come sia, alcuni cattivi del romanzo, come spesso
accade, mi sono parsi assai più interessanti dei buoni.
La Dama dell’Unghia, ad esempio, gioca un piccolo ruolo, ma
incisivo, mentre il mezzo-uomo, mezzo-bestia è emblematico, misterioso e
ambiguo come non mai, tutte qualità che non smetterò mai di apprezzare in un
personaggio.
Trama: 5.5/10
Ambientazione: 6.5/10
Personaggi: 5.0/10
Stile: 8.0/10
Coinvolgimento emotivo: 6.0/10
Verdetto finale: 6.3/10
Girl Power:
Che peccato, sembrava un titolo promettente! In ogni caso me lo segno, credo che per curiosità prima o poi lo leggerò comunque ^^
RispondiEliminaNon è malvagio, Aenor, e l'autrice è molto brava... spero che riesca a piacerti più di quanto non abbia preso me! L'edizione italiana, in ogni caso, per una volta è davvero splendida! ^____^
EliminaUuhm mi pareva molto interessante, ma non era proprio nella mia lista delle priorità. Rimaniamo sul 'vedremo' e via xD
RispondiEliminaC'è di peggio in circolazione, decisamente... ma non me la sento di consigliarlo incondizionatamente, purtroppo! :(
EliminaMi sa che questo lo metto nella lista dei "se proprio non c'è nient'altro" XD
RispondiEliminaIl vantaggio è che è molto breve, si legge in poche ore ed è pure autoconclusivo... magari, dovesse capitarti più avanti l'occasione... :D
EliminaAmmetto che anch'io ho preferito i cattivi a livello di "psicologia dei personaggi" ma come fiaba mi è comunque piaciuta molto :) mi spiace che non ti abbia soddisfatto del tutto!
RispondiEliminaAssolutamente, come fiaba funziona sicuramente alla grande! ;D
EliminaCome retelling, forse, un pochino meno... ma i cattivi restano delle presenze fenomenali! ^____^
Questo titolo mi incuriosiva molto ma diciamo che per ora può aspettare, darò la priorità ad altro ;)
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