domenica 22 maggio 2016

Recensione: "Tinder"



Titolo: Tinder
Autore: Sally Gardner
Serie: //
Disponibile: anche in italiano, edito dalla Rizzoli!
Trama: "Ferito in battaglia, il giovane Otto volta le spalle alla Morte, e viene soccorso da un misterioso indovino, che gli regala sei dadi magici, e gli predice l'incontro con l'amore della sua vita. Grazie a un misterioso e potente acciarino, quelle parole sembrano avverarsi, ma ogni desiderio ha un prezzo ... Ispirato a "L'acciarino magico" di Hans Christian Andersen, non è solo una fiaba dark per giovani adulti, ma anche una metafora inquietante sui segni che la guerra lascia a chi ha avuto la sfortuna di prendervi parte in prima linea."
Oltre alle splendide illustrazioni che impreziosiscono il volume, ho adorato due cose di questo libro: la prima è la vena dark, squisitamente tragica, che percorre ogni singolo avvenimento del retelling in questione; la seconda è lo stile di Sally Gardner, un’autrice di cui non avevo mai letto nulla in precedenza (ma questo è un errore al quale mi riprometto di rimediare, anche perché ho il suo “La figlia del mercante di seta” in wish-list da mezzo secolo, o giù di lì).



Se fosse stato chiunque altro a raccontare la storia del giovane Otto, ex-soldato, corrente disertore dal passato famigliare tragico sullo sfondo di un cruento conflitto seicentesco, sono convinta che “Tinder” non sarebbe riuscito a convincermi neppure la metà di quanto è effettivamente avvenuto.
Come non mi stancherò mai di ripetere, adoro le fiabe di Hans Christian Andersen; “L’acciarino magico” non è mai stata una delle mie preferite (mi ricorda troppo “Le mille e una notte”, senza l’ambientazione esotica e i personaggi colorati a fare da contraltare ai toni grigi e depressi della storia…), ma ero comunque curiosa di scoprire in che modo la Gardner avesse deciso di trasformare la storia e i vari protagonisti.

Non posso affermare di essere rimasta completamente soddisfatta dal risultato finale, perché alcune forzature del racconto mi hanno fatto storcere un po’ il naso; eppure ritengo comunque che l’autrice britannica sia riuscita a svolgere un lavoro ammirevole.
Non credo di essere una fan sfegatata delle atmosfere oniriche e del simbolismo più sfrenato (a meno che si tratti, chiaramente, del frutto dell’ingegno di autori geniali come Lewis Carroll, Catherynne Valente o Terry Pratchett...), ma ho sicuramente apprezzato, nel complesso, l’originalità del progetto e la forza del messaggio.

Le difficoltà più grandi, forse, le ho incontrate nei confronti dello stesso Otto; un protagonista vagamente anonimo, nei cui confronti non ho provato un granché di feeling. Idem dicasi per la sua amata, una focosa giovinetta di nome Saphire, che onestamente mi ha lasciato perplessa a causa di una spiccata mancanza di personalità e importanza.
Tinder” vuole essere una fiaba, per cui d’accordo, passi pure l’odiosa faccenda dell’amore a prima vista, e l’evidente assenza di sfumature che contraddistingue il rapporto che lega Saphire a Otto…. ma siamo pur sempre nel 2016, ragazzi: siamo davvero sicuri che questa cosa sia ancora pensabile, continuare a riferirsi alla protagonista femminile di una storia come se fosse un mero oggetto del desiderio, un premio da conquistare e poco altro?
Speravo che la Gardner “osasse” un poco di più, da questo punto di vista; o forse sono solo io che mi trascino dietro tutto lo spirito romantico dei miei antenati legati alla terra (uomini e donne di montagna, dal primo all’ultimo, senza alcun dubbio…), e quindi tendo a filtrare ogni elemento e relazione presente all’interno di una narrazione attraverso uno spiccato senso pratico.
 
Sia come sia, alcuni cattivi del romanzo, come spesso accade, mi sono parsi assai più interessanti dei buoni.
La Dama dell’Unghia, ad esempio, gioca un piccolo ruolo, ma incisivo, mentre il mezzo-uomo, mezzo-bestia è emblematico, misterioso e ambiguo come non mai, tutte qualità che non smetterò mai di apprezzare in un personaggio.


Trama: 5.5/10
Ambientazione: 6.5/10
Personaggi: 5.0/10
Stile: 8.0/10
Coinvolgimento emotivo: 6.0/10

Verdetto finale: 6.3/10

Girl Power: 



9 commenti:

  1. Che peccato, sembrava un titolo promettente! In ogni caso me lo segno, credo che per curiosità prima o poi lo leggerò comunque ^^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è malvagio, Aenor, e l'autrice è molto brava... spero che riesca a piacerti più di quanto non abbia preso me! L'edizione italiana, in ogni caso, per una volta è davvero splendida! ^____^

      Elimina
  2. Uuhm mi pareva molto interessante, ma non era proprio nella mia lista delle priorità. Rimaniamo sul 'vedremo' e via xD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. C'è di peggio in circolazione, decisamente... ma non me la sento di consigliarlo incondizionatamente, purtroppo! :(

      Elimina
  3. Mi sa che questo lo metto nella lista dei "se proprio non c'è nient'altro" XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il vantaggio è che è molto breve, si legge in poche ore ed è pure autoconclusivo... magari, dovesse capitarti più avanti l'occasione... :D

      Elimina
  4. Ammetto che anch'io ho preferito i cattivi a livello di "psicologia dei personaggi" ma come fiaba mi è comunque piaciuta molto :) mi spiace che non ti abbia soddisfatto del tutto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Assolutamente, come fiaba funziona sicuramente alla grande! ;D
      Come retelling, forse, un pochino meno... ma i cattivi restano delle presenze fenomenali! ^____^

      Elimina
  5. Questo titolo mi incuriosiva molto ma diciamo che per ora può aspettare, darò la priorità ad altro ;)

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...