lunedì 28 ottobre 2019

Recensione: "How long 'til black future month?", di N. K. Jemisin


afrofuturismo - recensioni - fantascienza - distopia - realismo magico - Locus Award

Disponibile in inglese

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"N. K. Jemisin è una delle autrici di speculative fiction più importanti e acclamate dei giorni nostri. In questa sua prima antologia di racconti, la Jemisin si accinge a sfidare e deliziare i suoi lettori, attraverso le sue provocatorie storie di distruzione, rinascita e redenzione. Draghi e spiriti vendicativi infestano le strade di New Orleans, subito dopo la devastazione scatenata dall’uragano Katrina. In un mondo parallelo, una società utopica osserva il nostro mondo, cercando di imparare dai nostri errori. Una madre di colore del Jim Crow South deve salvare la figlia dalle promesse impossibili di un fay. La raccolta conterrà, inoltre, la storia breve “The City Born Great”, candidata al Premio Hugo."


"How long 'til black future month?" è una collezione di storie brevi a tema fantasy o fantascientifico pubblicata nel 2018 dalla pluripremiata autrice americana N. K. Jemisin.
Dovete sapere che di solito non amo molto le raccolte di racconti. Certo, sono cresciuta leggendo le più stratosferiche e iconiche antologie di Stephen King ("A volte ritornano", "Stagioni diverse", "Quattro dopo mezzanotte", eccetera, eccetera...), ma Re del Brivido a parte? Diciamo che le mie sortite in questo campo si contano sulle dita di una mano.
Eppure, non appena ho saputo che la Jemisin - una scrittrice che ormai venero praticamente come se fosse una dea scesa in terra - avrebbe pubblicato un libro di questo genere, ho capito che avrei fatto carte false pur di riuscire ad accaparrarmene una copia!

Immagino di aver nutrito delle aspettative abbastanza alte nei confronti di questo titolo. Ditemi un po': non è meraviglioso quando un libro si dimostra non solo all'altezza, ma addirittura di qualità superiore a ogni vostra più rosea speranza?
Sinceramente non credevo che "How long 'til black future month?" sarebbe riuscito a intrigarmi e a coinvolgermi così tanto. Ma la Jemisin, da autentica Maestra del genere qual è, si è rivelata in grado di sorprendermi ancora una volta.
È chiaro che l'efficacia dei singoli racconti può variare, in fondo anche un po' in base ai gusti personali. Io, per esempio, mi sono ritrovata ad apprezzare tutte le storie, tranne il distopico "The Elevator Dancer", che effettivamente mi ha lasciato un po' perplessa, sulla scia della sua stringata e beffarda nebulosità.

Ciò che tuttavia colpisce, leggendo "How long 'til black future month?", è in primo luogo la sbalorditiva capacità della Jemisin di destreggiarsi da un sottogenere dal fantastico a un altro, come se questo mondo non avesse veramente più segreti per lei. Dall'afrofuturismo di "Cloud Dragon Sky"al realismo magico de "L'Alchimista"; dal fantascientifico "The Brides of Heaven" alla rocambolesca commedia steampunk in salsa f/f "The Effluent Engine", passando per la più volte candidata a premi prestigiosi fiaba nera "The Storyteller's Replacement" e per quella piccola, graziosa gemma horror chiamata "Red Dirt Witch": "How long 'til black future month?" offre su un piatto d'argento una squisita delizia dopo l'altra, tenendo in serbo una gustosa pietanza per ogni palato e per ogni esigenza. Il tutto abbondantemente (e saggiamente) annaffiato dalle consuete tematiche e dagli importanti argomenti d'attualità ai quali la Jemisin ci ha ormai abituato: la crudeltà e la forza del pregiudizio, l'ingiustizia sociale, il terrore nei confronti di ciò che è diverso, la rabbia disperata e feroce di chi è stato emarginato e costretto con le spalle al muro...

Bisogna assolutamente segnalare, fra i vari racconti contenuti in questa raccolta, l'originale urban fantasy "A City Born Great", di chiara derivazione lovecraftiana; non fosse altro che perché il prossimo romanzo di N. K. Jemisin ("The City We Became", in uscita negli USA a marzo 2020...) andrà proprio a rappresentare una sorta di sequel diretto di questa "strambissima" e ironica storia.
Ma "How long 'til black future month?" contiene qualcosina di prezioso anche per tutti i lettori "storici" della Jemisin: leggendo "Stone Hunger", avrete infatti la possibilità di incontrare ancora una volta un personaggio molto amato della Trilogia della Terra Spezzata; mentre "The Narcomancer" rappresenta l'affascinante e crudele prequel di "La luna che uccide", vale a dire il primo capitolo dell'ultima serie della Jemisin che ancora resta da leggere alla vostra Sophie, da qui al debutto di "The City We Became"...
Se il racconto testimonia qualcosa, credete a me, serve senz'altro a preannunciare che mi innamorerò perdutamente anche di questa primissima duologia firmata dall'ormai leggendaria autrice de "I Centomila Regni"!


Giudizio personale:
9.0/10





2 commenti:

  1. Mi fai desiderare la traduzione istantanea di tutto quello di cui scrivi.

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    Risposte
    1. Ti ringrazio moltissimo, Mik! *___*
      E' che da quando leggo molto in inglese, riesco a scegliere libri che sembrano cuciti su misura per me molto più facilmente... Il che mi fa appassionare all'argomento infinitamente di più, come senz'altro immaginerai! :D

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