Potete acquistarlo QUI in italiano
Attenzione: la seguente recensione fa riferimento all'edizione originale americana del libro!
"Non è ancora giunto il momento di misurarsi con gli Avengers: per ora il giovane Loki è impegnato al massimo delle sue forze per dimostrarsi eroico, mentre tutti intorno a lui lo ritengono inadeguato. Tutti tranne Amora, l'apprendista maga, che sente Loki come uno spirito affine e riesce a vedere la sua parte migliore. È l'unica che apprezzi la magia e la conoscenza. Un giorno però Loki e Amora causano la distruzione di uno degli oggetti magici più potenti conservati ad Asgard e lei viene esiliata su un pianeta dove i suoi poteri svaniscono. Privato dell'unica persona che abbia visto la sua magia come un dono piuttosto che una minaccia, Loki scivola sempre più nell'ombra di suo fratello Thor. Ma quando tracce di magia vengono ritrovate sulla Terra e messe in relazione con alcuni omicidi, Odino manderà proprio Loki a scoprire cos'è successo. Mentre si infiltra nella Londra del diciannovesimo secolo, la città di Jack lo Squartatore, Loki intraprenderà una ricerca che va oltre la caccia a un assassino. E finirà per scoprire la fonte del proprio potere e quale sarà il suo destino."
Il romanzo young adult
“Loki:
Where Mischief Lies” di Mackenzi
Lee arriverà in Italia il prossimo 4 marzo, sotto il titolo “Loki:
Il Giovane Dio dell' Inganno” (edizione Oscar Fantastica Mondadori).
Per chi non lo sapesse, l’autrice è diventata celebre negli USA
grazie alla popolare serie storico/vittoriana per lettori adolescenti iniziata con “The
Gentleman's Guide to Vice and Virtue”, per cui attorno a questo nuovo
titolo è andato rapidamente a crearsi un certo livello di curiosità e
aspettativa.
La Lee ha peraltro firmato un contratto che la porterà a scrivere almeno altri due libri incentrati su
alcuni dei più popolari villains di casa Marvel; non si sa ancora bene cosa ci
riserverà il futuro, né se il protagonista del secondo volume sarà ancora Loki,
ma suppongo che, in un caso o nell’altro, finirò per voler leggere il romanzo,
dal momento che, come sapete, adoro questi personaggi con tutto il cuore e non
credo che potrei mai farne a meno…
Ma torniamo alla nostra recensione
di “Loki – Il Giovane Dio dell' Inganno”, adesso.
La buona notizia è che, a mio avviso, Mackenzi Lee è
riuscita a scrivere un libro abbastanza piacevole e simpatico, dotato di un buon ritmo e di una solida ambientazione vittoriana (un campo in
cui evidentemente l’autrice, appassionata di storia, eccelle in modo
particolare). La prevedibilità della trama
e l’orrenda caratterizzazione di Amora (l’Incantatrice,
per chi non leggesse abitualmente fumetti Marvel…) rovinano un po’ l’effetto d’insieme,
ma nel complesso ho apprezzato diverse caratteristiche di questo romanzo.
Non
ci aggiriamo assolutamente attorno ai livelli di immonda “bassezza” raggiunti
da titoli come “Catwoman: Soulstealer”
o “Batman: Nightwalker” della serie
DC Icons, insomma. Al contrario: secondo me “Loki
– Il Giovane Dio degli Inganni” ha tutte le carte in regola per intrigare e
affascinare il pubblico degli YA, a patto che ci si ricordi qual è il target
di riferimento e quali sono gli obiettivi
che ci si propone di raggiungere.
Da trentatreenne appassionata di Marvel Comics, posso dirvi
che i miei capitoli preferiti del romanzo sono stati quelli iniziali,
ambientati ad Asgard. Ho adorato i
costanti battibecchi con Thor e le
parti dedicati al rapporto di Loki con i suoi ambivalenti e onnipotenti genitori,
Frigga e Odino. Mi piace pensare che la Lee abbia fatto riferimento (fra le sue
numerose fonti) alla recente run di “Thor” di Jason Aaaron: un ciclo di storie che non si è mai tirato indietro di
fronte alla prospettiva di mostrare al lettore i punti deboli (e decisamente meno eroici…) del nordico e biondissimo
Dio del Tuono, soprattutto durante la sua dissoluta età giovanile. Non credo
sia difficile immaginare il genere di effetto
psicologico che quei comportamenti sfrontati e arroganti avrebbero potuto
esercitare sul suo pallido, rancoroso e malaticcio fratello minore; e infatti,
nel romanzo della Lee come in qualsiasi film del MCU che si rispetti, il
rapporto fra Loki e Thor è contrassegnato da un singolare miscuglio di risentimento, gelosia, amore, odio e
riluttante rispetto.
Purtroppo la seconda parte di “Loki”, quella ambientata a Midgard,
per me ha lasciato un filino a desiderare. La Mackenzie sembra aver creato la
maggior parte dei suoi personaggi
originali al solo scopo di insegnarci qualcosa e introdurre una serie di tematiche che le stanno giustamente a
cuore (femminismo, omofobia, sopruso sociale, eccetera, eccetera), per cui alla
resa dei conti nessuno di loro si rivela convincente, o anche solo remotamente
interessante, a mio umile modo di vedere. Sembra che Theo, in modo particolare, sia stato piazzato lì a bella posta
soltanto per muovere a compassione il pubblico e formare l’altro vertice di un triangolo amoroso abbastanza
improbabile e telefonato.
Tanto per ricordarci che sì, ma certo che Loki è pansessuale; non vi preoccupate, ragazzi, tranquilli che questa parte la Mackienzi l’ha capita bene, eh? Peccato che abbia tralasciato altri millemila dettagli relativi alla vera personalità e all’identità del Dio dell'Inganno (come per esempio il fatto che, di tanto in tanto, a Loki piace cambiare sesso e trasformarsi semplicemente nella Dea delle Malefatte... ), e che in definitiva abbia fatto presto a trasformarlo in uno dei suoi malinconici e incompresi eroi tragici vittoriani.
Tanto per ricordarci che sì, ma certo che Loki è pansessuale; non vi preoccupate, ragazzi, tranquilli che questa parte la Mackienzi l’ha capita bene, eh? Peccato che abbia tralasciato altri millemila dettagli relativi alla vera personalità e all’identità del Dio dell'Inganno (come per esempio il fatto che, di tanto in tanto, a Loki piace cambiare sesso e trasformarsi semplicemente nella Dea delle Malefatte... ), e che in definitiva abbia fatto presto a trasformarlo in uno dei suoi malinconici e incompresi eroi tragici vittoriani.
Nel complesso, comunque, consiglierei la lettura di “Loki – Il Dio dell'Inganno” a chiunque
sia alla ricerca di una lettura leggera, dal taglio moderno, scorrevole e
incalzante. Anche i fan del personaggio interpretato al cinema da Tom Hiddleston potrebbero trovare fra
le pagine di questo libro qualcosa di prezioso, secondo me. Non il più
intrigante e mefistofelico dei romanzi che avrebbero potuto essere dedicati a
un villain del calibro di Loki, si
capisce; ma comunque un discreto YA,
gradevole e avvincente, da fagocitare con un sorriso sulle labbra e una rapida
scrollata di spalle, prima di passare velocemente ad altro.
Giudizio personale:
6.5/10
Sembrerebbe carino il giusto. Segno, per un ipotetico regalo al Fratello. :)
RispondiEliminaOttima idea, Mik! Se ama le storie di supereroi, potrebbe piacergli! ;D
EliminaHo letto tutti quelli della DC, non credo di potermi tirare indietro di fronte a questo.
RispondiEliminaPerò mi prometti che non è come quello di Catwoman, vero?
Ahaha sì, sì, Kate, te lo prometto solennemente! ;D
EliminaIn realtà la prima parte mi stava facendo entusiasmare, al punto che stavo già iniziando a pensare di trovarmi alle prese con un altro potenziale "Wonder Woman: Warbringer"... Purtroppo dopo un po' l'autrice si è persa per strada, ma comunque rimaniamo a ben altri livelli, rispetto a quello della Maas! XD
Non è proprio il mio genere di libro, però la storia sembra molto interessante.
RispondiEliminaCiao, Stefania! ^^
EliminaNon so se leggi abitualmente YA... In caso affermativo, questo è sicuramente un titolo da tenere in considerazione! :)
Come è stato già detto, sembra carino 'il giusto'. Chissà, vedremo se dargli una possibilità anche perchè non è esattamente il mio genere..
RispondiEliminaEffettivamente, se di solito non è il tuo genere, forse sarebbe meglio soprassedere.
EliminaPer me è davvero carino, ma non posso negare che sia il classico YA medio: con tutti i pregi e i difetti del caso, e senza alcuna originalità particolare, purtroppo! :)
continuo ad essere indecisissima su questo libro. Alcuni elementi mi intrigano, altri boh. Forse è meglio che legga prima "The Gentleman's Guide to Vice and Virtue" che mi ispira di più... e poi decidere cosa fare con questo!
RispondiEliminaPotrebbe essere una buona idea, Giusy! Anche perché (pur non avendo letto "The Gentleman's Guide"...) sospetto che fra i due titoli esistano più similitudini di quanto non potrebbe sembrare all'inizio, nonostante i generi diversissimi! ^____^
EliminaSarà canonico nel mcu come il libro di thanos signore della guerra?
RispondiEliminaNe dubito fortemente. Presenta parecchie differenze con il mondo dei fumetti e, per quel che ricordo, anche molte dissonanze con ciò che sappiamo a proposito del MCU...
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