domenica 16 febbraio 2020

Recensione: "City of Stone and Silence" di Django Wexler


libri fantasy 2020 - young adult - Wells of Sorcery

The Wells of Sorcery, Vol. 2

Potete acquistarlo QUI in inglese


"Dopo essere sopravvissuti alla terribile devastazione delle terre desolate, Isoka, Meroe e il resto dell'equipaggio della Soliton raggiungono finalmente la misteriosa destinazione della nave, il Porto - una città di grandi ziggurats, avvolte da un velo sovrannaturale di magia di Eddica. E i nostri eroi non sono soli lì...
Aristocratici, monaci e folli vivono in precario equilibrio, e di notte cercano riparo da mostruosi morti che camminano. Nessuno sa come lasciare questo luogo, ma se Isoka non riuscirà a trovare un modo per catturare la Soliton e consegnarla al capo delle spie dell'Imperatore prima che sia scaduto un anno, la vita di sua sorella Tori sarà perduta...."


"City of Stone and Silence" è il secondo libro della trilogia "The Wells of Sorcery" di Django Wexler.
Come forse ricorderete (abbiamo parlato del primo libro, "Ship of Smoke and Steel", soltanto alcuni mesi fa...) si tratta di una serie fantasy d'azione e magia dedicata al pubblico dei "giovani lettori".
A sua volta, "City of Stone and Silence" può essere descritto soltanto come un secondo capitolo infarcito di creature mostruose, effetti pirotecnici e combattimenti spettacolari... peccato che, a mio avviso, stavolta l'autore non sia riuscito a intessere insieme tutti questi elementi in una trama dall'aspetto particolarmente sofisticato (o anche solo remotamente avvincente, se per questo).

La prima novità da segnalare, in ogni caso, riguarda l'introduzione di un nuovo punto di vista: in "City of Stone and Silence", infatti, possiamo trovare un secondo arco narrativo oltre a quello principale, vale a dire una serie di capitoli dedicati esclusivamente a Tori, la sorella minore della protagonista Isoka.
Una fanciulla lontanissima da quegli standard di innocenza e fragilità che Isoka aveva sempre insistito ad associare alla ragazzina, in realtà tutt'altro che angelica o inerme come le apparenze sembravano indicare. Come forse alcuni di noi avevano già cominciato a sospettare durante la lettura del primo libro, infatti, Tori dimostrerà di essere un personaggio molto più ambiguo e interessante del delicato fiorellino che sua sorella si ostinava a dipingere ogni volta che si ritrovava a parlare di lei con qualcuno.
Immagino che Wexler si sia sentito in dovere di inserire queste parti soprattutto per spianare la strada al terzo atto della serie, narrando eventi che andranno inestricabilmente a collegarsi al gran finale della storia... ma temo che l'abbia fatto anche per allungare un po' il brodo, tirando fuori dal cilindro un ospedale pieno di bisognosi, un pugno di aristocratici approfittatori, una rivoluzione in procinto di sbocciare e un gruppo di coraggiosi eroi determinati a lottare fino alla morte in nome della libertà e del diritto all'uguaglianza (che singolare colpo di scena, eh?).

Se i capitoli di Tori tendono a spiccare soprattutto in termini di banalità e prevedibilità, diciamo che quelli narrati dal punto di vista di Isoka soffrono soprattutto da quello della ripetitività e della mancanza di antagonisti degni di questo nome.
Continuo per di più a pensare che la protagonista di "City of Stone and Silence" sia un tantino sgradevole, e che abbia il quoziente intellettivo di una pietra con un parrucchino e una serie di tatuaggi tribali impressi sul dorso. Ma le interazioni affettuose, cameratesche e/o umoristiche con il resto del "cast" stanno gradualmente contribuendo a renderla un filino più sopportabile ai miei occhi; e sinceramente sto cominciando ad apprezzare anche la storia d'amore con Meroe, che fino alla fine del primo libro aveva continuato a lasciarmi un po' perplessa. Per cui, ammettiamolo: non credo che mi spingerò mai al punto di tifare spassionatamente per loro, ma se non altro sto iniziando a prendere seriamente in considerazione l'idea che Isoka non sia poi una creatura così promiscua e accecata dagli ormoni come sembrava all'inizio...

Purtroppo, come accennavamo, il villain principale di "City of Stone and Silence" si rivela un po' una macchietta, e le capillari descrizioni di interni riportate da Wexler non aiutano di certo ad aumentare il livello di coinvolgimento emotivo...
Ma sospetto che un lettore adolescente (o semplicemente alle prime armi) potrebbe perdonare facilmente questi piccoli intoppi, lasciandosi trascinare dal vortice di antichi misteri, pericolosi sortilegi e complicate acrobazie all'arma bianca che continuano a costituire il cuore pulsante della narrazione.
Per quanto mi riguarda, continuo a pensare che "City of Stone and Silence" sia la lettura ideale da consigliare a un fan delle serie "The Maze Runner" o "The Reckoners", dal momento che rappresenta un ottimo concentrato di elementi che sembrano tratti da entrambe le saghe.
A me non è piaciuto in modo particolare, ma ovviamente leggerò il terzo volume; non fosse altro che perché ormai ho capito di essermi affezionata un po' - quasi mio malgrado - ad almeno un paio di personaggi....


Giudizio personale:
5.5/10






2 commenti:

  1. Mi spiace che non ti abbia convinta, spero che il prossimo volume sia all'altezza delle aspettative :)

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