martedì 13 novembre 2018

Recensione: "The Phoenix Empress", di K. Arsenault Rivera



Their Bright Ascendency, Vol. 2
Disponibile in inglese 

“Sin da  quando era una bambina, la divina Imperatrice O Shizuka ha sempre creduto di essere una divinità intoccabile. Quando suo zio, il sovrano dell’Impero Hokkaran, decide di mandarla in missione suicida come comandante dell’Armata Imperiale, gli orrori della guerra la spingono a mettere in dubbio tutto ciò che pensava di sapere. 
A centinaia di miglia di distanza, la guerriera esiliata e maledetta Barsalyya Shefali si sottopone a prove a cui i più superstiziosi non crederebbero mai, pur di poter tornare presso la corte Hokkaran e reclamare il suo legittimo posto accanto a Shizuka.
Mentre la distanza fra l’Imperatrice in disgrazia e la guerriera tormentata prende ad accorciarsi, una familiare forza demoniaca riesce ad avvicinarsi sempre più al cuore dell’Impero. Riusciranno Shefali e Shizuka a proteggere la loro patria?"



“The Phoenix Empress”, della scrittrice americana K. Arsenault Rivera, è il secondo libro della serie “Their Bright Ascendency”, una trilogia/probabile quadrilogia fantasy incentrata sulle gesta di due leggendarie eroine di origini mitologiche/divine.

Così come in “The Tiger’s Daughter”, primo atto della saga, anche questo nuovo romanzo dedica tantissima attenzione allo sviluppo del rapporto fra le protagoniste Shefali e Shizuka (innamoratissime, e praticamente già “fidanzate” fin dalla più tenera età) e al modo in cui la loro relazione evolve e si arricchisce di sfumature di significato nel corso degli anni; per cui, il primo avvertimento che mi propongo di offrirvi è questo: se il romance è un genere che di solito tendete a snobbare, magari sbarrando gli occhi per l’orrore alla sola prospettiva, questa decisamente non è la lettura che fa al caso vostro. A questo proposito voglio essere trasparente, e vuotare il sacco per intero: sono piuttosto sicura che, se non si fosse trattato di un f/f, non avrei mai proseguito la lettura della serie, o che comunque non sarei riuscita ad apprezzarla fino in fondo.

Il che non implica, ovviamente, che “The Phoenix Empress” sia un romanzo fantasy dozzinale, superficiale o da buttare; anzi... Originalità, colpi di scena e avventure non mancano di certo e, in ogni caso, ho come l’impressione che questa giovane autrice abbia di fronte a sé un futuro brillante.
Tanto per cominciare, infatti, la Arsenault Rivera è una che sa fare il suo mestiere; mentre leggevo “The Phoenix Empress”, il paragone più frequente che tendeva a salirmi alla mente era quello con Laini Taylor  (se avete amato la nuova duologia “Strange The Dreamer”, la mia opinione è che la serie “Their Bright Ascendency” sia stata scritta anche per voi).

Il suo stile sontuoso, retorico e lussureggiante, secondo me, è in grado di mettere in ombra quello di colleghe molto più esperte e navigate di lei. Il lavoro che si intravede dietro al world building di questi romanzi è monumentale, un’operazione complessa e ambiziosa basata su vari elementi folcloristici (opportunamente rielaborati e modificati) tratti dalla tradizione cinese e giapponese.
L'ambientazione di “The Phoenix Empress” si sviluppa e si approfondisce di capitolo in capitolo, in maniera intrigante, curiosa e mai banale, aggiungendo dettagli, retroscena, approfondimenti e aneddoti che si amalgamano alla perfezione all’interno del quadro della trama generale. Molti personaggi secondari si rivelano gradevoli e interessanti, dal momento che viene concesso loro tutto lo spazio necessario a esprimere i loro conflitti, le loro aspirazioni, i loro obiettivi e le loro personalità. In questo secondo volume, arriviamo fra l’altro anche a scoprire le origini del “gran villain” della saga, l'egocentrica entità passata alla storia con il nome de “Il Traditore”; e devo dire che è stato piuttosto interessante iniziare a esplorare le implicazioni del legame che sembra unire il suo destino a quello di Shizuka e Shefali.

Ma, naturalmente, la relazione fra le nostre ragazze resta il motore al centro della trama, lo stesso cuore pulsante della narrazione. Dopo otto anni di separazione forzata, l'Imperatrice e la Guerriera sentono l'esigenza di recuperare il terreno perduto e provare a ricreare quel senso di connessione speciale che le univa da ragazze, prima che il colpo di testa dell’insopportabile Imperatore Yoshimoto mandasse a rotoli ogni cosa (compreso il suo stesso Impero). L’autrice, a questo punto, prova a giocarsi la carta della maturità e del cambiamento; attraverso il resoconto della feroce battaglia di Shizuka contro il demone acquatico nei pressi del famigerato Muro di Fiori, ci offre quindi uno scorcio di quella che potrebbe essere diventata la vita quotidiana della Divina Imperatrice, permettendo a Shefali (e a noi lettori) di recuperare gradualmente quel forte senso di empatia e affetto nei suoi confronti. Peraltro la stessa Shizuka si è confermata, ai miei occhi, come il personaggio di gran lunga più convincente, amabile, vulnerabile e “umano” dell'intera serie.

Purtroppo, mi duole ammetterlo, il ritmo di “The Phoenix Empress” si dimostra spesso abbastanza discontinuo, e non sempre all'altezza delle aspettative. Il romanzo risente sicuramente della classica sindrome da “libro di mezzo”: a volte la tendenza a temporeggiare manifestata dai vari personaggi tende a farsi esasperante, e resta il fatto che il cliffhanger finale avrebbe potuto senz' altro aspirare a esercitare un maggiore impatto emotivo, se non fosse stato preceduto da pagine e pagine di chiacchiere insulse e insignificanti.

Ma trovo che, sotto molti altri aspetti, “The Phoenix Empress” sia un libro migliore del suo predecessore, soprattutto in virtù del suo contenuto più “oscuro”, adulto e intricato.
Non mi faccio particolari illusioni in merito a una sua potenziale traduzione in italiano (anche se, negli USA, i due libri sono stati pubblicati dalla Tor, la “reginetta” 'indiscussa delle case editrici, quando si comincia a parlare di narrativa fantastica...), ma confesso che sarebbe bello entrare in libreria e vedere le copertine di “The Tiger’s Daughter” e del suo sequel sparpagliate fra gli scaffali. Così, tanto per smentire questa (brutta) idea che ho iniziato a farmi circa l'attuale panorama editoriale italiano…

In estrema sintesi: Sullo sfondo di una sontuosa e magniloquente ambientazione basata sulle mitologie combinate dell’Oriente più estremo, proseguono le avventure delle guerriere destinate a proteggere il mondo dalle invasioni demoniache. Un libro intrigante e seducente, indirizzato a tutti i lettori dall’indole più romantica e sognatrice, pronti a viaggiare attraverso terre esotiche, magiche e misteriose…





Potete acquistare QUI il primo volume della serie ,
oppure leggere la recensione del terzo libro, "The Warrior Moon", cliccando di QUA! :)



2 commenti:

  1. Prima o poi riuscirò ad iniziare questa serie, o almeno lo spero! :)

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    Risposte
    1. Io l'ho trovata decisamente carina, Sian! Soprattutto questo secondo libro, che probabilmente contiene un po' meno azione, ma anche un pizzichino di "sostanza" in più, a mio umile avviso! :)

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