giovedì 3 gennaio 2019

Recensione: "Bird Box" (film Netflix 2018)



"Bird Box è un horror fantascientifico che vede Sandra Bullock, nei panni di Malorie, lottare contro un'invasione di origine sconosciuta. La donna, madre di due bambini, farà di tutto per mettere in salvo i propri figli dalle sinistre creature, che tramite il contatto visivo causano una furia violenta negli esseri umani, portandoli alla pazzia. Con gli occhi bendati, la famiglia dovrà imbarcarsi in un viaggio di sopravvivenza per non soccombere alla minaccia che incombe sulla Terra." (trama tratta da www.comingsoon.it).


Questa è una di quelle rare occasioni in cui posso effettivamente affermare di aver preferito il film al libro.
Se vi è capitato di dare un'occhiata alla mia recensione de "La Morte Avrà i Tuoi Occhi" (ormai disponibile in libreria in un'edizione che ne ripropone saggiamente il titolo originale), a questo punto saprete già che il romanzo di Josh Malerman non fa parte dell'elenco dei miei 10 survival horror preferiti... Per usare un eufemismo.

La pellicola diretta da Susan Bier, d'altro canto, mi ha convinto e colpito in una maniera che non mi sarei aspettata. Mai avrei immaginato di fare un commento del genere, in relazione a una popolare produzione hollywoodiana, ma... Sono abbastanza convinta che la sceneggiatura di questo film sia riuscita a colmare efficacemente alcune delle più grosse (e deliranti) lacune presenti all'interno del romanzo originale.
L'adattamento, di per sé, resta abbastanza fedele ai fatti immaginati da Malerman: la trama fa riferimento a una misteriosa epidemia, a una manica di pericolosissime creature e al ruolo di una giovane madre, Malorie (interpretata da una Sandra Bullock moderatamente coinvolta...), intenzionata a proteggere i suoi due bambini a qualsiasi costo.

Nel menzionare un intreccio come quello descritto dalla sinossi e un'ambientazione come quella evocata dall'ipnotico trailer di "Bird Box", il pensiero di tutti tende automaticamente a spostarsi in direzione del recente "A Quiet Place" di John Krasinski. Una presa di posizione che non si può assolutamente assecondare, soprattutto considerando il fatto che l'opera di Malerman ha visto la luce delle stampe in tempi non sospetti (era infatti il "lontano" 2012), e che lo stesso "A Quiet Place" non può essere considerato altro, a conti fatti, che una libera rivisitazione dei fatti narrati all' interno del (mediocre) romanzo "Silence" di Tim Lebbon.

Precisazioni preliminari a parte, possiamo dunque tranquillamente osservare come i due film condividano effettivamente scenari e parti del discorso.
Anche "Bird Box" concede, ad esempio, una grandissima importanza al tema della famiglia; anche se forse l'attenzione della Bier tende a '' specializzarsi'' e a spostarsi un po' di più verso il ruolo e il significato della parola "maternità" in relazione (e in apparente contrasto) alle decisioni prese dal resto del mondo.

Ma "Bird Box", alla resa dei conti, vuole essere anche (e anzi soprattutto) un film di intrattenimento, una pellicola catastrofica che va a inserirsi all'interno di un filone ben collaudato. Non a caso, la mia parte preferita del film è quella iniziale: Malorie e sua sorella Jessica (Sarah Paulson) stanno tornando a casa da una visita in ospedale quando tutto, intorno a loro, comincia a confondersi e a degenerare nell'anarchia più assoluta.

La Bier dirige con garbo e competenza le numerose scene d'azione presenti nel suo film, peraltro senza sacrificare quasi nulla in termini di approfondimento psicologico e caratterizzazione dei personaggi, e questo secondo me è un elemento molto importante. I vari, prevedibili cliché risultano meno invadenti ed irritanti del previsto, del resto, e onestamente anche in questo caso si è trattato di una bella sorpresa. Personalmente ho apprezzato tanto anche la scelta del cast: Trevante Rhodes è semplicemente perfetto nel ruolo del '' ruvido''(ma non troppo) eroe americano Tom, mentre John Malkovich incarna più che decorosamente l' archetipo del simpatico '' bastardo'' che gli è toccato in sorte....

In estrema sintesi: il film originale Netflix più atteso e visto di tutti i tempi è un adrenalinico e robusto survival horror a sfondo sovrannaturale. 
Spogliata di tutte le irritanti superficialità che caratterizzavano il romanzo originale, "Bird Box" si rivela un'intrigante e coinvolgente visione, alla portata di tutti e piacevolmente scevra di qualsiasi esasperante velleità autoriale.


Il Libro:





7 commenti:

  1. Oddio, mi avresti quasi convinto se non fosse che gli horror non sono per niente il mio genere preferito (per usare un eufemismo)... Secondo te è davvero un film paurosissimo assolutamente inadatto ai cuori deboli (tipo il mio ahah)?

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    1. Non lo considererei terrificante, a dire il vero: il livello di tensione (psicologica) del film è sempre molto alto, chiaramente, dal momento che il pericolo è quasi sempre in agguato per i poveri personaggi... però non è decisamente uno di quei film horror violenti, macabri o perennemente alla ricerca di un modo per far saltare lo spettatore sulla sedia. La regista secondo me cerca di concentrare soprattutto l'attenzione sugli sforzi della protagonista per salvare i suoi bambini, e su cosa significa cercare di restare forti e giusti in un mondo che non conosce più equilibrio o moralità...
      Secondo me potresti tranquillamente provare a dargli una possibilità, insomma... magari in compagnia di qualche amico, tanto per andare sul sicuro, ehehe! ;D

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    2. Ahahaah va bene, costringerò qualcuno a guardarlo insieme a me per evitare di morire di (eventuale) paura in solitudine

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  2. Per me senza infamia né lode, ne ho scritto oggi, ma con una Bullock ottima davvero!

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    1. Uh, appena ho un attimo corro a vedere da te, allora! ;D

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  3. Il genere survival mi appassiona tanto, però ultimamente è sempre più complicato trovare pellicole che mi piacciano tanto e sinceramente Bird box pensavo sarebbe stata un film usa e getta, invece l'ho adorato! Talmente tanto che ho sorvolato sulla mancanza di certe spiegazioni. Eppure penso che se ci fossero state il fascino del film sarebbe diminuito. Quindi meglio così!

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    1. Mi trovi d'accordissimo, Giusy: se avessero commesso l'errore di "mostrarci" i mostri, in particolare, credo che la riuscita del film sarebbe stata seriamente compromessa...
      Alla fine è stato un po' frustrante non ottenere tutte le risposte, forse, ma tutto considerato, meglio così...

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