venerdì 29 maggio 2020

Recensione: "Shorefall" di Robert Jackson Bennett


sequel foundryside - migliori libri fantasy 2020

Founders, Vol. 2

Potete acquistarlo QUI in inglese

"Dopo aver salvato Tevanne dalla distruzione assoluta per il rotto della cuffia, Sancia Grado e i suoi amici si sono dedicati al loro prossimo obiettivo: spargere i semi di una rivoluzione industriale e magica all'interno della città. In caso di successo, i segreti che si celano nella loro arte magica - quella che permette loro di trasformare qualsiasi oggetto in un essere senziente - diventerà accessibile a ogni cittadino di Tevanne, con grande dispiacere dell'opulenta classe dominante mercantile.
Ma uno dei nemici di Sancia si è imbarcato in un azzardo disperato, nel tentativo di resuscitare una figura piovuta fuori dalla leggenda - un essere immortale, un mago oscuro che un tempo si faceva chiamare "gerofante".
Tanto tempo fa, il gerofante era un uomo ordinario, ma dopo aver esercitato la sua arte a lungo, egli riuscì a trasformarsi in una divinità. Una volta risvegliata, questa creatura non si fermerà davanti a nulla, pur di riuscire a plasmare il mondo nella sua terrificante immagine.
E se Sancia non riuscisse a fermare il ritorno di questo antico potere? Be', a volte l'unico modo per combattere un dio... è trovarne un altro disposto a dichiarargli guerra."


"Shorefall" è il sequel di "Foundryside", vale a dire uno dei miei libri fantasy preferiti degli ultimi due o tre anni.
Sostenere che nutrivo delle alte aspettative nei confronti di questa nuova uscita targata Robert Jackson Bennett rappresenterebbe un eufemismo bello e buono: la verità è che questa serie è riuscita a entrarmi nel cuore in una maniera che non avrei mai immaginato, e da quella postazione d'onore difficilmente riuscirà a sloggiare tanto facilmente.

La cosa buffa è che il punto di forza principale apparente di "Shorefall" - il suo strabiliante sistema magico, modellato sulle rigorose "regole della magia" formulate da Brandon Sanderson - alla fine per me continua a costituire anche il suo più grande difetto.
Anche in questo secondo libro, infatti, l'autore tende a calcare un po' troppo la mano sul fattore "scienza improbabile, tecnologia & spiegoni". Per carità, il suo abbondante lavoro di ricerca esprime senz'altro un grande entusiasmo e uno smisurato senso di dedizione verso lo sviluppo del world-building... ma si traduce anche in un paio di momenti di stasi e in una parte centrale che fatica a trovare il suo ritmo.
Diciamo che la puntigliosità di Robert Jackson Bennett tende a rendere "Shorefall" più simile a un romanzo sci-fi che non a un fantasy vero e proprio, sotto certi aspetti... Il che non sarebbe necessariamente un male, se la sua mania per i dettagli e le quisquilie tecnologiche non si trasformasse anche, a tratti, in una specie di cavillosità esagerata e vagamente sfibrante.

Ora, non fraintendetemi: piccoli difetti strutturali a parte, "Shorefall" resta secondo me un romanzo estremamente piacevole e divertente; quasi sicuramente, uno dei migliori che mi ritroverò a leggere nel corso di questo 2020.
Il taglio cinematografico, spettacolare e coinvolgente delle sue numerose sequenze d'azione, unito al contagioso umorismo che irradia da ogni singola battuta di dialogo, contribuisce a far sì che la lettura del libro scorra in maniera fluida e appassionante.
Ma ciò che continua a funzionare meglio in "Shorefall", così come in "Foundryside" prima di lui, per me restano sempre i PERSONAGGI, ragazzi!

Spero che non me ne vogliano i fan di serie popolari come "Le Cronache della Folgoluce", ma dal mio punto di vista "Shorefall" rappresenta quanto di più vicino possibile a un libro scritto da Brandon Sanderson, solo popolato da protagonisti dotati di un'umanità e di un carisma assolutamente fuori dalla norma, lontanissimi da quelle proclamazioni di filosofia e moralità ambulanti che passano per personaggi nei romanzi dell'autore di "Mistborn" e "Steelheart".
Credo di avere un debole soprattutto per Orso e Berenice; e infatti mi sono ritrovata a sfoggiare un bel paio di occhioni lucidi in più di un'occasione, considerando la lenta evoluzione del loro meraviglioso rapporto padre/figlia, nell'anima e nella mente se non nel sangue e nel DNA.
Dalla lettura di "Shorefall" esce rafforzato senz'altro anche il legame fra Sancia e Berenice, un sentimento che ormai tende a farsi sempre più viscerale e indissolubile; Robert Jackson Bennett non avrebbe potuto creare una ship più adorabile e ben assortita nemmeno se ci avesse provato per cento anni, e lasciate che lo ammetta qui e adesso, senza troppi dubbi o tentennamenti:, anche questo per me ha significato qualcosa!
Del resto, ho trovato splendidi e commoventi anche diversi passaggi dedicati al passato di Gregor, con la sua tragica storia famigliare di intrighi, omicidi e complotti...

Ultimamente in Italia stanno arrivando in traduzione tante belle cosine, quindi non posso fare a meno di sperare che prima o poi una delle nostre case editrici si decida ad annunciare l'uscita di "Foundryside" e "Shorefall"...
Per il momento, non posso fare altro che smaniare in febbrile attesa del terzo volume, e continuare a consigliarvi di concedere un'opportunità a questa serie!


Giudizio personale:
8.0/10





2 commenti:

  1. Non ho letto la recensione per paura di spoiler sul primo libro, visto che voglio ancora credere che lo leggerò ç_ç

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    Risposte
    1. Brava, Kate! Hai fatto benissimo, qualche piccolo spoiler sul primo libro non ho proprio potuto evitarlo! :D

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