giovedì 13 giugno 2019

Recensione: "Alien: Echo", di Mira Grant



Disponibile in inglese

Potete acquistarlo QUI

“Olivia e la sua sorella gemella, Viola, hanno continuato a spostarsi da un pianeta all’altro dell’universo conosciuto fin da quando erano troppo piccole per ricordarsi qualcosa di diverso. I servigi dei loro genitori, due xenobiologi, sono costantemente richiesti ai quattro angoli della galassia; la coppia viene infatti considerata esperta in materia di oscura biologia aliena.
Subito dopo essersi stabiliti su un nuovo pianeta-colonia, gli scienziati si ritrovano alle prese con una minaccia aliena diversa da qualsiasi altra abbiano mai conosciuto. Ed è a più o meno a quel punto che il mondo delle due sorelle comincia ad andare in pezzi….
Costretta a fuggire da una terrificante razza aliena, Olivia potrà contare soltanto sulle sue conoscenze di xenobiologia e sulla sua determinazione a tenere al sicuro la sorella. Nel frattempo, la colonia tutto intorno a lei comincia a crollare e uno scioccante segreto di famiglia inizia a risalire lentamente verso la luce…”


Che cosa succede quando una delle autrici più brillanti, talentuose e originali che tu abbia mai avuto il piacere di leggere decide di scrivere un libro dedicato a uno dei tuoi franchise cinematografici preferiti di sempre?
Succede che d’un tratto di ritrovi per le mani lo YA horror più divertente, incalzante, ironico, brutale e intelligente che tu abbia mai avuto il piacere di leggere…
Sapevo che “Alien: Echo” avrebbe rappresentato uno dei miei appuntamento libreschi imprescindibili di questo 2019. L’incalzante e macabro survival horrorInto the Drowning Deep”, per quanto mi riguarda, aveva già rappresentato un banco di prova più che sufficiente. Non avevo motivo di dubitare che l’autrice di “Every Heart a Doorway” e “Rosemary and Rue” si sarebbe dimostrata all’altezza della sfida. La sua formazione scientifica, il suo trascinante senso del ritmo e il suo macabro senso dell’umorismo, combinati alla sua straordinaria agilità stilistica, offrivano tutte le garanzie di cui potessi mai avvertire il bisogno. 

Badate bene: “Alien: Echo” è un libro per ragazzi, specificamente rivolto al pubblico dei più giovani. Il che si traduce inevitabilmente in una semplificazione del linguaggio e nell’approccio di certe tematiche particolarmente care a questo tipo di pubblico (le difficoltà di crescere, la necessità di imparare a capire la propria forza, il bisogno di provare a riscattare il mondo dai pietosi errori commessi dalle generazioni precedenti). 
Del resto, “Alien: Echo” potrebbe facilmente aspirare a diventare un capitolo onorario (seppur sanguinosissimo) della pluri-premiata serie young adult “Wayward Children”: immaginate solo di trovare un portale in grado di trasportarvi su Zagreus, e provate a pensare a quello che potrebbe capitarvi di affrontare, una volta arrivati laggiù… Brrr!!! No, no, aspettate, avete ragione: molto meglio evitare di spedire l’immaginazione incontro a simili scenari infernali…

Leggere “Alien Echo”, in un certo senso, è stato un po’ come salire sulle montagne russe. Il “montaggio” indiavolato delle varie “sequenze” d’azione ricorda tantissimo quello di alcuni vecchi “monster movies” degli anni ’80 e ’90 (“Jurassic Park” in primis…), e lo stesso vale per alcuni scenari e per un paio di personaggi secondari. 
Invece la protagonista – nonché voce narrante – Olivia è riuscita a colpirmi soprattutto in virtù del suo ingegno e del suo umorismo graffiante, onesto, contagioso; una tenacia e una resilienza straordinarie, temprate tuttavia da una dose di ingenuità, goffaggine e confusione tale da non riuscire a farti dimenticare, neanche per un secondo, che il punto di vista prescelto dall’autrice è quello di una ragazzina, in fondo immatura e ansiosa quanto qualsiasi altra giovinetta della sua età.

Per sintetizzare: trovo che “Alien: Echo” sia un libro estremamente divertente, elettrizzante, spaventoso e infarcito di ghiotti riferimenti alla saga cinematografica da cui tutto è cominciato. Se amate la quadrilogia di “Alien” (e se, come me, preferite far finta che quell’ampolloso pasticcio in salsa Fassbender chiamato “Covenant” sia stato solo un brutto sogno da dimenticare…) provate a dare una possibilità a “Echo”, e vi assicuro che difficilmente arriverete a pentirvene.
 Perché posso assicurarvi che Mira Grant, alias Seanan McGuire (da sempre accanita sostenitrice del mondo delle fan-fiction, in tutte le sue variegate sfumature…) adora questi film almeno tanto quanto noi; anzi, probabilmente di più, considerando quanto a fondo (e fino a che punto) il film originale di Ridley Scott è riuscito a influenzare la sua produzione. 
Eppure non ha neanche paura di “sporcarsi le mani”, dimostrando di poter re-impastare a volontà il materiale a sua disposizione, e scegliendo di aggiungere alla ben nota ricetta tradizionale alcuni dei suoi ingredienti segreti personali più rinomati e indispensabili: empatia, auto-ironia, femminismo, uno straordinario senso del ritmo, e un’ancora più encomiabile determinazione a continuare a regalare ai suoi fedeli lettori una sana dose di rappresentazione LGBT…


2 commenti:

  1. Mi sa che questa autrice, e questo libro, dovrò recuperarli il prima possibile *^*

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    Risposte
    1. Per me è un'autrice veramente brillante, Kate! *___*
      Magari i suoi primi libri non sono all'altezza della sua fama, ma ultimamente sforna quasi solo capolavori, e per di più a un ritmo inconcepibile: ogni anno pubblica almeno 3/4 libri nuovi, tutti da non perdere... è una cosa da non credere! XD Adesso sono curiosa di cominciare a leggere anche il suo lavoro per la Marvel: non vedo l'ora di scoprire come se la cava con i fumetti...

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