“Olivia e la sua sorella gemella, Viola, hanno continuato a spostarsi da un pianeta all’altro dell’universo conosciuto fin da quando erano troppo piccole per ricordarsi qualcosa di diverso. I servigi dei loro genitori, due xenobiologi, sono costantemente richiesti ai quattro angoli della galassia; la coppia viene infatti considerata esperta in materia di oscura biologia aliena.
Subito dopo essersi stabiliti su un nuovo pianeta-colonia, gli scienziati si ritrovano alle prese con una minaccia aliena diversa da qualsiasi altra abbiano mai conosciuto. Ed è a più o meno a quel punto che il mondo delle due sorelle comincia ad andare in pezzi….
Costretta a fuggire da una terrificante razza aliena, Olivia potrà contare soltanto sulle sue conoscenze di xenobiologia e sulla sua determinazione a tenere al sicuro la sorella. Nel frattempo, la colonia tutto intorno a lei comincia a crollare e uno scioccante segreto di famiglia inizia a risalire lentamente verso la luce…”
Che cosa succede quando una delle autrici più brillanti, talentuose e originali che tu abbia mai avuto il piacere di leggere decide di scrivere un libro dedicato a uno dei tuoi franchise cinematografici preferiti di sempre?
Succede che d’un tratto di ritrovi per le mani lo YA horror più divertente, incalzante, ironico, brutale e intelligente che tu abbia mai avuto il piacere di leggere…
Sapevo che “Alien: Echo” avrebbe rappresentato uno dei miei appuntamento libreschi imprescindibili di questo 2019. L’incalzante e macabro survival horror “Into the Drowning Deep”, per quanto mi riguarda, aveva già rappresentato un banco di prova più che sufficiente. Non avevo motivo di dubitare che l’autrice di “Every Heart a Doorway” e “Rosemary and Rue” si sarebbe dimostrata all’altezza della sfida. La sua formazione scientifica, il suo trascinante senso del ritmo e il suo macabro senso dell’umorismo, combinati alla sua straordinaria agilità stilistica, offrivano tutte le garanzie di cui potessi mai avvertire il bisogno.
Badate bene: “Alien: Echo” è un libro per ragazzi, specificamente rivolto al pubblico dei più giovani. Il che si traduce inevitabilmente in una semplificazione del linguaggio e nell’approccio di certe tematiche particolarmente care a questo tipo di pubblico (le difficoltà di crescere, la necessità di imparare a capire la propria forza, il bisogno di provare a riscattare il mondo dai pietosi errori commessi dalle generazioni precedenti).
Del resto, “Alien: Echo” potrebbe facilmente aspirare a diventare un capitolo onorario (seppur sanguinosissimo) della pluri-premiata serie young adult “Wayward Children”: immaginate solo di trovare un portale in grado di trasportarvi su Zagreus, e provate a pensare a quello che potrebbe capitarvi di affrontare, una volta arrivati laggiù… Brrr!!! No, no, aspettate, avete ragione: molto meglio evitare di spedire l’immaginazione incontro a simili scenari infernali…
Leggere “Alien Echo”, in un certo senso, è stato un po’ come salire sulle montagne russe. Il “montaggio” indiavolato delle varie “sequenze” d’azione ricorda tantissimo quello di alcuni vecchi “monster movies” degli anni ’80 e ’90 (“Jurassic Park” in primis…), e lo stesso vale per alcuni scenari e per un paio di personaggi secondari.
Invece la protagonista – nonché voce narrante – Olivia è riuscita a colpirmi soprattutto in virtù del suo ingegno e del suo umorismo graffiante, onesto, contagioso; una tenacia e una resilienza straordinarie, temprate tuttavia da una dose di ingenuità, goffaggine e confusione tale da non riuscire a farti dimenticare, neanche per un secondo, che il punto di vista prescelto dall’autrice è quello di una ragazzina, in fondo immatura e ansiosa quanto qualsiasi altra giovinetta della sua età.
Per sintetizzare: trovo che “Alien: Echo” sia un libro estremamente divertente, elettrizzante, spaventoso e infarcito di ghiotti riferimenti alla saga cinematografica da cui tutto è cominciato. Se amate la quadrilogia di “Alien” (e se, come me, preferite far finta che quell’ampolloso pasticcio in salsa Fassbender chiamato “Covenant” sia stato solo un brutto sogno da dimenticare…) provate a dare una possibilità a “Echo”, e vi assicuro che difficilmente arriverete a pentirvene.
Perché posso assicurarvi che Mira Grant, alias Seanan McGuire (da sempre accanita sostenitrice del mondo delle fan-fiction, in tutte le sue variegate sfumature…) adora questi film almeno tanto quanto noi; anzi, probabilmente di più, considerando quanto a fondo (e fino a che punto) il film originale di Ridley Scott è riuscito a influenzare la sua produzione.
Eppure non ha neanche paura di “sporcarsi le mani”, dimostrando di poter re-impastare a volontà il materiale a sua disposizione, e scegliendo di aggiungere alla ben nota ricetta tradizionale alcuni dei suoi ingredienti segreti personali più rinomati e indispensabili: empatia, auto-ironia, femminismo, uno straordinario senso del ritmo, e un’ancora più encomiabile determinazione a continuare a regalare ai suoi fedeli lettori una sana dose di rappresentazione LGBT…
Mi sa che questa autrice, e questo libro, dovrò recuperarli il prima possibile *^*
RispondiEliminaPer me è un'autrice veramente brillante, Kate! *___*
EliminaMagari i suoi primi libri non sono all'altezza della sua fama, ma ultimamente sforna quasi solo capolavori, e per di più a un ritmo inconcepibile: ogni anno pubblica almeno 3/4 libri nuovi, tutti da non perdere... è una cosa da non credere! XD Adesso sono curiosa di cominciare a leggere anche il suo lavoro per la Marvel: non vedo l'ora di scoprire come se la cava con i fumetti...