domenica 4 aprile 2021

Recensione: "Basketful of Heads", di Joe Hill

 

Potete acquistarlo QUI in italiano


Basketful of Heads” è il primo volume della collana “speciale” Hill House, creata dalla DC e interamente dedicata al mondo dell’horror.

Una collezione di fumetti che (fortunatamente) non hanno nulla a che fare con Superman, Batman e compagnia bella, ma che propone invece miniserie ideate e sceneggiate da alcuni dei più apprezzati autori di narrativa di genere degli ultimi anni.

Basketful of Heads”, in particolare, è frutto della straordinaria immaginazione di Joe Hill, un autore di cui avrete senz’altro sentito parlare in molteplici occasioni.

Se avete letto il suo “Locke and Key”, conoscete già il valore della sua penna e la sua viscerale passione per il pulp. “Basketful of Heads” riflette in pieno questa devozione, oltre a rappresentare una sorta di affezionato omaggio al cinema slasher, in particolar modo quello in auge nel pieno degli Anni Settanta.

La sua protagonista è June, la “tipica” ragazza americana a cui tanti libri di Stephen King hanno cercato di abituarci: bionda, bella, intelligente, coraggiosa e vagamente squilibrata nel fondo della testa! XD Vederla aggirarsi per le strade di una cittadina assediata dalla tempesta, con un’ascia maledetta stretta in pugno e un cestino pieno di teste parlanti appeso all’altro braccio, si è rivelata un’esperienza francamente esilarante… ma non è tutto.

Perché, premessa surreale a parte, “Basketful of Heads” è prima di tutto in grado di vantare una sceneggiatura a prova di bomba, un intreccio scoppiettante e ricco di colpi di scena che rende la lettura accattivante, irresistibile, magnetica.

I comprimari sono una manica di canaglie, i classici villains brutti, sporchi e cattivi tipici di certi film cult di serie Z. Battute sboccate e tendenze misogine sono all’ordine del giorno, per questi “signori” armati di fucili e pistole; June, infatti, viene costretta ad affrontare un’intera orda di orchi camuffati da persone, durante un alluvione che costringerà gli abitanti della città a rivelare il loro vero volto.

Il fumetto di Hill sconfina abbondantemente nel campo dell’esagerazione, del sensazionalismo, del grottesco. Da questo punto di vista, le illustrazioni dell’italiano Leomacs hanno sicuramente un senso… Da parte mia, però, ammetto di averle trovate un po’ troppo “statiche” e lacunose, nel senso che a volte riuscire a comprendere nel dettaglio le scene d’azione si è rivelato difficile. Come se mancasse sempre una vignetta, un punto di congiunzione fra la sequenza A e la sequenza B.

Le bellissime copertine disegnate da Reiko Murakami, viceversa, sono di un impatto emotivo a dir poco devastante! *____*

Sapete cosa mi piacerebbe da matti, adesso? Vedere un film – o, meglio ancora, una serie tv dal numero di episodi limitati – basata su “Basketful of Heads”! Per quanto ne so, non ci sono ancora piani in tal senso, ma mai dire mai, giusto?

Appuntamento fra sette giorni per la recensione del secondo volume della collana Hill House: domenica prossima, infatti, parleremo di “The Dollhouse Family: La Casa delle Bambole”, scritto dal mio adorato M. R. Carey, già autore del bestseller “La Ragazza che Sapeva Troppo” e di “Fellside – La Prigioniera”! :)

 

 Giudizio personale:

8.8/10



2 commenti:

  1. Quando Joe Hill crea qualcosa, io non posso che andare a vedere di che si tratta :D ed è pure una collana con storie autoconclusive! Decisamente recuperabile.

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    1. Assolutamente! ;D
      Puoi collezionare tutti i titoli, oppure scegliere solo quelli degli autori che ti ispirano di più: in entrambi i casi, puoi contare sul fatto che ciascun volume sarà dotato di un inizio e di una fine, senza essere per forza costretta ad aspettare secoli, prima di poterti gustare la storia completa! ^^

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