domenica 13 marzo 2022

Recensione: "Queste Gioie Violente", di Chloe Gong

Queste Gioie Violente”, traduzione italiana del romanzo fantasy storicoThese Violent Delights” di Chloe Gong, arriverà in libreria il 10 maggio 2022. Direi, quindi, che è finalmente arrivato il momento di proporvi una recensione dell’opera in lingua originale, letta su Storytel e “consumata” fra una pausa lavorativa e l’altra…

Una modalità di fruizione che, in realtà, ho trovato piuttosto appropriata al tipo di libro in questione.

Malgrado le apparenze, infatti, “Queste Gioie Violente” è uno YA dal taglio cinematografico e volto a valorizzare il fattore dell’intrattenimento sopra ogni cosa. Tuttavia, non sempre l’autrice sembra consapevole di questo orientamento; tant’è che, alla fine, il romanzo riesce a coinvolgere e divertire malgrado le sue (improbabili) ambizioni di stampo filosofico-politico-esistenziale, e non certo grazie a esse…


Potete acquistarlo QUI in italiano


La trama

È il 1926, e Shangai canticchia al ritmo di una nenia di dissolutezza e corruzione.

Una faida di sangue fra due clan di gangster rivali continua a intingere le strade nel sangue, lasciando la città nel caos.

Juliette Cai è l’erede, orgogliosa e altera, della Scarlet Gang – una rete altamente organizzata di criminali, che si innalza ben al di là della portata della legge.

Roma Montagov è il figlio d’oro dei suoi più grandi rivali, i White Flowers, un gruppo che continua a combattere contro gli Scarlet per il controllo di Shangai da generazioni e generazioni.

Ma Roma è anche il primo, grande amore di Juliette... nonché il responsabile del suo primo tradimento.

Quando una follia mortale comincia ad abbattere gangster di ogni fazione, la gente inizia a mormorare. Pettegolezzi inquietanti, a propositi di una violenta forma di contagio, e di un mostro che si annida nell’oscurità.

Così, mentre la pila dei morti prende a farsi sempre più ingombrante, Juliette e Roma capiscono di avere dalla loro soltanto una scelta: mettere da parte le armi, stipulare una tregua e provare a risolvere la situazione... prima che la loro città si trasformi in un bagno di sangue.

 

“And in their triumph die, like fire and powder...”

Se amate Shakespeare (o siete grandi fan della serie tv “Westworld”), probabilmente avrete già riconosciuto la citazione che presta il titolo al romanzo d’esordio di Chloe Gang.

«Le gioie violente hanno violenta fine», scriveva il Bardo, «e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si consumano al primo bacio.»

Un titolo quanto mai appropriato, lasciate che ve lo dica, per un libro che si propone come un retelling di Giulietta e Romeo con echi di “Gangs of New York” e “Godzilla”, peraltro ambientato nella tumultuosa e scintillante Shangai degli anni Venti.

Una premessa che è praticamente una garanzia di successo (dal punto di vista commerciale, almeno), e che, difatti, ha già fatto sì che il libro di Chloe Gong restasse saldamente ancorato alle cime di tutte le classifiche di vendita per più di 40 settimane di fila.

Ma che tipo di romanzo è, “Queste Gioie Violente”? Vale davvero la pena leggerlo?

Risposta lampo: secondo me sì, certo, a patto che siate consapevoli di essere in procinto di imbarcarvi in una lettura:

a.  poco impegnativa;

b.  dai toni abbastanza romanticheggianti e passionali, ma non particolarmente incentrata sull’elemento romance;

c. non necessariamente adrenalinica e ricca d’azione.

Se siete follemente innamorati di libri come “Magic”, di Victoria Schwab, o “La Stirpe della Gru”, di Joan He, insomma, la legge di probabilità vuole che “Queste Gioie Violente” finisca per farvi impazzire di curiosità e delizia

Tutti gli altri, siano avvertiti.

 

Luci e ombre (e Kaijū) a Shangai

L’ambientazione di “Queste Gioie Violente”, affascinante e curatissima dal punto di vista della ricerca storica, rappresenta sicuramente uno dei suoi più grandi fiori all’occhiello.

L’incipit del romanzo è travolgente; il finale incalza e diverte, e lo stile dell’autrice riesce a centrare quel perfetto punto di incontro fra “semplice e d’impatto” e “raffinato ed espressivo”.

In verità, sospetto che “Queste Gioie Violente” sarebbe un titolo perfetto per un adattamento televisivo: lo sviluppo della trama è incredibilmente pasticciato (soprattutto nella parte centrale, dal midpoint in poi, che purtroppo ristagna come le famose Paludi Morte de “Il Signore degli Anelli”…), ma gli eventi-chiave riescono a suscitare un appeal emotivo non indifferente, e l’estetica del libro ha un sapore decisamente… spettacolare, ecco.

Capiamoci bene: i primi capitoli del libro di Chloe Gong promettono mari e monti, ma il resto del libro riesce a consegnare… mmm, diciamo il 50%, 60% del potenziale implicito in quella promessa?

L’autrice dedica numerosi capitoli all’approfondimento delle dinamiche sociali e delle personalità dei personaggi. Il problema è che quasi nessuno dei suddetti comprimari si rivela all’altezza di tanta attenzione (con la vistosa eccezione di Katheleen e, forse, Marshall...), e lo stesso vale per Juliette (sempre pericolosamente in bilico sull’orlo dell’abisso che porta nella leggendaria Terra di Mary-Sue...) e Roma (che a tratti sembra un love interest di contorno, piuttosto che un co-protagonista vero e proprio).

Le complessità politiche e storiche che circondano la città di Shangai, d’altro canto, contribuiscono, in parte, a riscattare tutte le ingenuità concettuali e psicologiche che aleggiano attorno al cast principale.

Una caratteristica che riesce a tenere viva una scintilla di curiosità perfino nei momenti in cui, goffamente, Chloe Gong cerca di manipolare emotivamente il lettore, introducendo, chessò, il personaggio dickensiano della piccola, povera, patetica Alisa Montagov, o i due antagonisti-simmetrici Dmitri e Tyler (perfettamente intercambiabili fra di loro, e ovviamente egualmente destabili).

Leggerò il sequel di “Queste Gioie Violente”, quindi?

Sicuramente !

Soprattutto perché credo che Chloe Gong sia un’autrice da tenere d’occhio, e perché la trama del suo prossimo libro (“Foul Lady Fortune”, collocato nello stesso universo narrativo di “Queste Gioie Violente”) mi incuriosisce in modo particolare.

Ma anche perché un buon cliffhanger è sempre capace di esercitare il suo fascino, e perché sospetto che “Our Violent Ends” sia ancora in grado di riservarci parecchie sorprese! :)




2 commenti:

  1. Nonostante i numerosi difetti, potrebbe interessarmi :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' un libro divertente, Kate! Poi, magari, ci farai sapere! :D

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...